Il Comune di Cinto Caomaggiore (VE) è situato alle propaggini orientali della Pianura Veneta al
confine con la provincia di Pordenone. A breve distanza dal centro cittadino è stato realizzato da
parte del Comune, in collaborazione con il Servizio Forestale Regionale di Treviso e Venezia,
Ufficio Difesa Idrogeologica e Lavori, un interessante esperimento: la ricostituzione di un bosco
planiziale in un’area precedentemente priva di copertura arborea. L’area interessata del
rimboschimento è inserita nell’ambito territoriale del Parco dei fiumi Reghena e Lemene, alla
confluenza della roggia Roiuzza nel Caomaggiore, affluente di destra del fiume Lemene. La zona
oggetto di rimboschimento ha suolo molto umido, tanto che la toponomastica individua il sito con il
nome di ‘Palù’. Le coltivazioni agricole tipicamente a cereali e foraggi lasciano spazio alle cave di
ghiaia aperte per la costruzione della vicina autostrada A28, che si sono rinaturalizzate portando alla
creazione di ambienti umidi favorevoli alla sosta di uccelli acquatici, tanto da essere inserite nei siti
ZPS IT3250012 e SIC 3250044 della rete Natura 2000. Il nuovo impianto ricopre un superficie
catastale di 5 ettari e la distribuzione spaziale delle specie arboree che andranno a costituire la
struttura del bosco (Carpino, Farnia, Ontano, Aceri e Frassini) avviene per gruppi circolari di circa 6
metri di diametro composti da 8-10 unità mentre le specie accessorie (Melo, Pioppo, Salici etc.) ed
arbustive è per piede d’albero, salvo situazioni contingenti per posizione e caratteristiche edafiche
per le quali le scelte sono di tipo puntuale come può essere per l’ontano lungo i corsi d’acqua. Tale
disposizione dovrebbe favorire le dinamiche di sviluppo del bosco di nuova formazione.
Questa guida interattiva alle piante legnose del nuovo bosco è stata realizzata in collaborazione tra
il Comune di Cinto Caomaggiore, il Servizio Forestale Regionale di Treviso e Venezia ed il
Progetto SiiT, coordinato dal Dipartimento di Scienze della Vita dell’Università di Trieste,
nell’ambito dell’iniziativa ‘Verde Pubblico’, che mira a valorizzare le aree verdi comunali creando
strumenti interattivi di facile consultazione per avvicinare i cittadini alla conoscenza della ‘foresta
urbana’ e soprattutto per fornire alle scuole uno strumento che permetta loro di utilizzare le aree
verdi comunali come veri e propri ‘laboratori all’aperto’ in cui svolgere attività didattiche centrate
sull’identificazione delle piante.
Il progetto SiiT (Strumenti interattivi per l’identificazione della biodiversità: un progetto educativo
in un’area transfrontaliera) è finanziato nell’ambito del Programma per la Cooperazione
Transfrontaliera Italia-Slovenia 2007-2013, dal Fondo europeo di sviluppo regionale e dai fondi
nazionali.