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Nome comune:
acero campestre.
Morfologia:
albero
caducifoglio di piccola taglia, raramente alto fino a 15-16 m;
molto ramificato e a tronco spesso contorto, con chioma larga e
rotondeggiante; corteccia prima verde-bruna e liscia, poi bruno-
giallastra, divisa in placche verticali. Foglie opposte,
lungamente picciolate, a lamina leggermente coriacea, palmato-
lobata, di 5-8 x 6-10 cm, con (3-)5 lobi incisi ad apice ottuso;
pagina inferiore chiara e spesso un po' pubescente. Fiori riuniti
in corimbi eretti. Il frutto è una disamara ad ali opposte,
formanti tra loro un angolo piano.
Areale:
Europa, Asia
occidentale, Africa nord-occidentale.
Habitat:
boschi, radure,
siepi.
Presenza nel Parco:
comunissimo.
Note:
l’oppio o acero
campestre costituiva il sostegno vivente per la vite. Ad ogni
acero venivano 'maritate' una o più viti nell’ambito
dell’alberata, una forma di viticoltura diffusa essenzialmente
nell’Italia centrale. Il complesso albero-vite veniva individuato
sin dal medioevo, soprattutto nell’area dei Monti Gemelli, sotto
la denominazione di ‘
capanna
’, termine che oggi nel dialetto
abruzzese è passato ad indicare la moderna forma di viticoltura
a tendone.
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Foglie più lunghe di 10 cm. Apice dei lobi terminante in punta strettamente acuta
Acer platanoides L.
Nome comune:
acero riccio.
Morfologia:
albero caducifoglio
alto fino a 30 m con tronco dritto e slanciato con corteccia
grigio-cenerina fessurantesi longitudinalmente e chioma
arrotondata. Foglie opposte con lamina palmato-lobata a 5 lobi
e denti acutissimi, spesso aristati e lunghi fino a 1 cm, separati
da insenature a semicerchio. Fiori giallognoli, bisessuali o
unisessuali, riuniti in infiorescenze corimbiformi che
compaiono prima delle foglie. Frutto a disamara (due frutti
accoppiati sullo stesso peduncolo), con ali divergenti ad angolo
ottuso o piatto.
Areale:
Europa, Caucaso.
Habitat:
faggete e
boschi misti di latifoglie mesofile (tigli, aceri, olmi, frassini).
Presenza nel Parco:
poco comune.
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Apice dei lobi fogliari acuto. Fiori e frutti disposti in racemi più lunghi che larghi
Acer pseudoplatanus L.
Nome comune:
acero di monte.
Morfologia:
albero
caducifoglio alto fino a 30-35 m, con tronco robusto, colonnare
e chioma espansa e rotondeggiante; la corteccia, liscia nello
stadio giovanile, da adulta si fessura formando placche più o
meno simili a quelle del platano, con colorazione dal grigio al
bruno rossastro. Foglie opposte, lungamente picciolate, con
lamina palmato-lobata di 14-22 x 12-16 cm, a 5 lobi ovali con
incisioni tra i lobi lunghe 1/2-2/3 della nervatura centrale;
margine dentato. Fiori riuniti in racemi allungati, penduli,
lunghi fino a 15-20 cm. Il frutto è una disamara (due frutti
accoppiati sullo stesso peduncolo), con ali divergenti di circa
90 gradi, ristrette alla base e dilatate all’apice.
Areale:
Europa,
Asia occidentale.
Habitat:
boschi, radure.
Presenza nel Parco:
comune.
Note:
l’acerone è un possente acero montano, il cui
tronco misura oltre 5 m di circonferenza, localizzato ai piedi
del Corno Grande nel territorio di Isola del Gran Sasso. La
pianta si presenta all’interno completamente cavo.