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una delle piante tradizionali del Natale: la raccolta sconsiderata
a fini commerciali ne ha minacciato la presenza allo stato
spontaneo. Nella credenza popolare è considerata pianta
augurale. I getti giovani sono commestibili e vengono
consumati come gli asparagi. In alcune regioni, con i rami
spinosi della pianta venivano protetti i formaggi in stagionatura
contro i morsi dei topi: da ciò il nome italiano ‘
pungitopo
’.
147 Numerose spine ai margini delle foglie
148
148 Foglie glabre di sotto. Fiori con petali. Frutto carnoso
Ilex aquifolium L.
Nome comune:
agrifoglio.
Morfologia:
arbusto o piccolo
albero sempreverde a portamento piramidale, con tronco diritto
e corteccia da verde-bruna a grigia. Foglie alterne, persistenti e
coriacee, glabre, verdi-scure e lucide di sopra; da giovani con
margine ondulato provvisto di 6-8 spine per lato, poi a margine
intero o con spine meno sviluppate. Specie dioica, con fiori
piccoli: i femminili bianchi, i maschili sfumati di rosso. Il frutto
è una drupa di 8-10 mm con 4 semi, rossa a maturità.
Areale:
Europa e Asia minore.
Habitat:
faggete.
Presenza nel Parco:
poco comune.
Note:
l’agrifoglio in alcune aree del Parco
veniva individuato sotto la denominazione di ‘
legno
stregonio
’. Si riteneva che un ramo della pianta sospeso sulla
culla del neonato teneva lontane le streghe. Sui Monti della
Laga è presente anche una varietà di agrifoglio con bacche
gialle anziché rosse.
148 Foglie pelose di sotto. Fiori senza petali. Frutto secco (ghianda)
Quercus ilex L. subsp. ilex
Nome comune:
leccio.
Morfologia:
albero sempreverde alto
fino a 25 m, con chioma ampia e densa e tronco massiccio;
corteccia dapprima grigia e liscia, poi scura e screpolata; rami
giovani grigio-tomentosi. Foglie lunghe 3-7 cm, semplici,
alterne, con picciolo lungo 5-15 mm; lamina ovata o lanceolata,
molto variabile: foglie dei polloni un po’ spinose, quelle adulte
intere, con pagina superiore verde-scura, liscia e lucida, e
pagina inferiore grigio-tomentosa. Specie monoica, con fiori
unisessuali: i maschili in amenti penduli di 4-6 cm, i femminili
riuniti a 3-5 su un peduncolo di 1-2 cm. Il frutto è una ghianda
di colore bruno, affusolata, inserita fino a circa metà nella
cupola.
Areale:
Europa, Nord Africa e Asia Minore. Habitat:
macchie, boschi termofili, rupi.
Presenza nel Parco:
poco
comune.
Note:
le frasche del leccio costituivano un prezioso
foraggio per il bestiame. Specialmente lungo il Vomano, nel
territorio di Crognaleto, i lecci venivano sistematicamente
potati per ottenere frasche con cui alimentare durante l’inverno
capre e pecore.
149 Foglie sempreverdi, coriacee
Pyracantha coccinea M. Roem.