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Il Veneto è tra le regioni italiane meglio esplorate dal punto di vista lichenologico ed è quella dove
gli studi in questo campo hanno avuto più continuità a partire dai primi decenni del ‘700 (Nimis,
1993). Per la regione sono note circa un migliaio di specie di cui circa 450 epifite. Di queste, circa
170 sono macrolicheni (Nimis & Martellos, 2008). In tempi recenti le conoscenze lichenologiche
della regione sono progredite notevolmente anche grazie all’applicazione di tecniche di
biomonitoraggio per valutare gli effetti dell’inquinamento atmosferico su questa componente
sensibile degli ecosistemi terrestri. Le esperienze condotte in Veneto sono state di riferimento sia
nazionale sia per l’intera comunità scientifica (Cislaghi & Nimis, 1997). Un ulteriore contributo
deriva da studi di livello internazionale sugli effetti della gestione forestale e sulle trasformazioni
subite dal territorio veneto soprattutto durante l’ultimo secolo (Nascimbene et al., 2007;
Nascimbene e Marini, 2010). Questi lavori mostrano come molte specie sensibili ai fattori climatici,
all’intensità gestionale e all’inquinamento atmosferico abbiano subito un sensibile declino in
Veneto fino, in alcuni casi, a scomparire. Molte delle specie più sensibili sono oggi incluse nella
lista rossa nazionale e la loro conservazione dipende spesso da quella di frammenti di habitat
forestali particolarmente integri e ricchi di alberi vetusti e legno morto. Una specie simbolo di
questi licheni fortemente minacciati è
Usnea longissima
, di cui in Italia sono note soltanto due
popolazioni, una delle quali (la più numerosa) è presente proprio sulle montagne del bellunese
(Nascimbene & Tretiach, 2009). Questa guida ha lo scopo di facilitare l’avvicinamento di studenti,
tecnici che operano nel settore ambientale e appassionati al riconoscimento dei macrolicheni del
Veneto, confidando che si possa rivelare un utile strumento per lo sviluppo di attività didattiche,
tecniche o semplicemente amatoriali. La scelta di focalizzare il nostro lavoro sui macrolicheni
deriva dal fatto che il loro riconoscimento è in genere possibile anche senza l’ausilio di
strumentazione specialistica poco accessibile per attività didattico-divulgative. Nella guida sono
riportate note illustrative per ogni specie, con informazioni ecologico-distribuzionali di carattere
generale ed indicazioni sulla distribuzione, rarità e habitat d’elezione in Veneto.
La guida è stata preparata dal Progetto SiiT (Strumenti interattivi per l’identificazione della
biodiversità: un progetto educativo in un’area transfrontaliera), finanziato nell’ambito del
Programma per la Cooperazione Transfrontaliera Italia-Slovenia 2007-2013, dal Fondo europeo di
sviluppo regionale e dai fondi nazionali.
Bibliografia
Cislaghi C, Nimis PL. 1997. Lichens, air pollution and lung cancer. Nature 387: 463-464.
Nascimbene J, Marini L, Nimis PL. 2007. Influence of forest management on epiphytic lichens in a
temperate beech forest of northern Italy. Forest Ecology and Management 247: 43-47.
Nascimbene J, Tretiach M. 2009. A critical evaluation of the Italian distribution of the rare
macrolichen Usnea longissima Ach. Plant Biosystems 143: 14-19.
Nascimbene J, Marini L. 2010. Oak forest exploitation and black locust invasion caused severe
shifts in epiphytic lichen communities in northern Italy. Science of Total Environment 408: 5506-
5512.
Nimis PL. 1993. The lichens of Italy. An annotated catalogue. Torino: Museo Regionale di Scienze
Naturali. 897 p.
Nimis PL, Martellos S. 2008. ITALIC — The Information System on Italian Lichens. Version 4.0,
University of Trieste, Dept. of Biology, http://dbiodbs.univ.trieste.it