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Specie prevalentemente legata a climi temperati, diffusa e localmente
comune in tutta Italia con optimum dalla fascia submediterranea a quella
montana inferiore. Cresce soprattutto su alberi isolati o in boschi aperti,
su scorza da subacida a subneutra, non o poco eutrofizzata, nell'ambito di
comunità del Parmelion; a volte appare anche su rocce silicee coperte da
muschi. Gli isidi grigi ed ovali o cilindrici permettono di distinguerla
facilmente dall'affine e molto meno frequente più comune
P. pastillifera
,
che ha isidi neri, a forma di pastiglia (più larghi che lunghi). In Veneto è
abbastanza comune soprattutto negli ambienti rurali montano-collinari ed
è nota ad esempio per il Montello, per i Colli Euganei e per gli ambienti
rurali del feltrino, su faggi, querce, tigli, meli, ciliegi etc.
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Tallo di color verde giallastro da secco
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Tallo grigio o bruno da secco
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Piccolo lichene con lobi larghi al massimo 4 mm. Più frequente al di sopra dei 1200 m
Parmeliopsis ambigua (Wulfen) Nyl.
Specie circumboreal-montana, comunissima lungo l'arco alpino e sempre
più rara verso sud lungo gli Appennini. È uno dei licheni più tipici della
fascia subalpina, ove cresce alla base degli alberi (soprattutto conifere) o
su vecchi ceppi (anche su legno) assieme a
P. hyperopta
e
Vulpicida
pinastri
, formando il Parmeliopsidetum ambiguae, un'associazione
adattata ad una prolungata copertura da parte del manto nevoso.
Occasionalmente, su substrati particolarmente acidi e soprattutto su
vecchi castagni, scende sino alla fascia temperata, ma sempre in aree
montuose. Il tallo verde-giallastro con lobi molto stretti ed i sorali
circolari la rendono facilmente riconoscibile. In Veneto è molto comune
nei boschi subalpini del bellunese, su larice, abete rosso, pino cembro e a
volte anche sulle staccionate delle malghe alpine.
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Grandi licheni con lobi più larghi di 4 mm. Più frequenti
al di sotto dei 1200 m
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Soredi diffusi. Medulla K- o K+ giallo
Flavoparmelia caperata (L.) Hale
Specie della zona temperata, diffusa in tutta Italia al di sotto della fascia
montana. Cresce su scorza da acida a subneutra, non o poco eutrofizzata,
di alberi isolati o in boschi molto aperti, nell'ambito di comunità del
Parmelion; eccezionalmente cresce anche su roccia nelle valli alpine più
continentali. È comunissima ed abbondante nella fascia submediterranea,
salvo che sul versante orientale della penisola, dove è un po' meno
frequente; raggiunge la fascia mediterranea in aree con clima umido. Si
può confondere facilmente con la più rara
F. soredians
, con cui a volte si
associa, che però ha reazioni molto diverse e caratteri morfologici un po'
diversi ma facilmente apprezzabili da un occhio esperto. In Veneto è
comune su alberi isolati (es ciliegi, meli) degli ambienti collinari e
montani e nei querceti (ad es. sul Montello e Colli Euganei), mentre è
molto meno frequente nelle aree planiziali a causa dell'inquinamento
atmosferico e della diffusa eutrofizzazione dei substrati dovuta alle
pratiche agricole.
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Soredi raggruppati in sorali, questi almeno inizialmente ben delimitati, convessi e
rotondeggianti. Medulla K+ giallo poi rosso
Flavoparmelia soredians (Nyl.) Hale
Lichene di climi temperati, più frequente su alberi decidui al di sotto della
fascia del faggio, diffusa in tutte le regioni d'Italia. Si può confondere
facilmente con la più comune
F. caperata
, da cui si distingue per la forma
dei sorali ed dei soredi, e soprattutto per la reazione K+ rosso della
medulla. In Veneto non è comune ed è stato rinvenuta ad esempio nella
zona dei Colli Euganei, su tigli.