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Pianta sempreverde con foglie coriacee. Fiori con petali
Daphne cneorum L.
Specie delle montagne dell'Europa meridionale, in Italia presente lungo
tutto l'arco alpino e sull'Appennino settentrionale. In regione è diffusa in
tutte le aree montane del Friuli, scendendo al piano lungo i greti dei
torrenti in Provincia di Pordenone. Cresce su greti fluviali, nelle pinete, su
pendii aridi e sassosi. Le dafne sono note fin dall'antichità per le loro
qualità farmacologiche, ma il loro uso è molto pericoloso, e spesso il solo
contatto con l'epidermide causa arrossamenti e vesciche sulla pelle, mente
l'ingestione dei frutti può essere fatale. Il nome generico deriva da
'dàphne', nome greco dell'alloro, per le foglie sempreverdi di alcune
specie, come
D. laureola
; il nome specifico era stato già utilizzato da
Teofrasto e Dioscoride per una specie di
Daphne
. Forma biologica:
camefita suffruticosa. Periodo di fioritura: aprile-luglio.
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Piante decidue con foglie non coriacee. Fiori senza petali
50
50
Foglie adulte molto pelose almeno di sotto
51
50
Foglie adulte glabre o quasi anche di sotto
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51
Foglie tutte più strette di 1 cm. Arbusto
Salix eleagnos Scop. subsp. eleagnos
Specie dell'Europa meridionale, presente in tutta Italia, salvo che in
Puglia, Sicilia e Sardegna, dalle pianure a circa 1800 m. Nella nostra
regione è ampiamente diffusa, con lacune lungo le coste. Cresce sulle
sabbie umide dei greti fluviali con pietre calcaree. Come tutti i salici, la
scorza e le foglie contengono il glicoside salicina, che li rende tossici per
molti animali, e da cui si ricava l'acido salicilico. Il nome generico, di
antico uso, è di origine incerta: forse deriva dal celtico 'sal lis' (presso
l'acqua). il nome specifico deriva dal greco 'helos' (palude), e 'hagnos'
(puro, bianco), forse in riferimento all'habitat ed al tomento bianco delle
foglie, oppure per la somiglianza con arbusti del genere
Elaeagnus
.
Forma biologica: fanerofita cespitosa. Periodo di fioritura: marzo-aprile.
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Almeno alcune foglie larghe più di 1 cm. Albero
Salix alba L.
Il salice bianco è un albero eurasiatico-sudeuropeo presente in tutte le
regioni d'Italia. La distribuzione regionale si estende su tutto il territorio,
dalle coste ai fondovalle del settore alpino; in Carso è diffuso ma non
comune. Cresce presso i laghetti e nelle zone umide, su suoli da argillosi a
fangosi periodicamente inondati, ricchi in basi e composti azotati, dal
livello del mare alla fascia montana inferiore. A livello di ecosistema,
svolge una funzione di consolidamento del terreno, limitando i danni in
caso di frane. Il legno non marcisce presto in terreni saturi di acqua. I
rami giovani, soprattutto di piante capitozzate, sono utilizzati come vimini
per la costruzione di ceste, sedie, ecc. La corteccia contiene acido
salicilico, componente essenziale dell'aspirina. Con le foglie si tingeva la
lana di giallo. Può vivere fino a 200 anni. Il nome generico, di antico uso,
è di origine incerta: forse deriva dal celtico 'sal lis' (presso l'acqua); il
nome specifico allude al fogliame di colore chiaro. Forma biologica:
fanerofita scaposa. Periodo di fioritura: febbraio-aprile.
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Rami del primo anno coperti da una pruina bianco-azzurrognola facilmente
asportabile. Stipole concresciute con la base del picciolo e quindi caduche con la foglia
stessa
Salix daphnoides Vill.
Specie a vasta distribuzione eurasiatica, in Italia diffusa in tutte le regioni
del Nord ed in Lazio. In regione è presente in quasi tutte le aree
montuose, scendendo sino alla pianura lungo i greti dei fiumi. Cresce
sulle sponde dei corsi d'acqua e nei loro greti frequentemente asciutti,
insieme soprattutto a
S. eleagnos
, preferibilmente su suoli alluvionali
calcarei a tessitura da ghiaiosa a sabbioso-limosa, soggetti a periodiche
sommersioni; vive anche su morene e conoidi umidi. Come in tutti i
salici, la scorza e le foglie contengono il glicoside salicina, che li rende