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scaposa. Periodo di fioritura: maggio-agosto.
167
Foglie più lunghe di 3 cm, spesso disposte in verticilli. Fusti eretti
Lysimachia vulgaris L.
Specie eurasiatico-sudeuropea presente in tutte le regioni d'Italia salvo
che in Sardegna. La distribuzione regionale si estende, con poche lacune,
dalla costa ai fondovalle del settore alpino; in Carso ha la distribuzione
bicentrica di altre specie igrofile (Isontino e Muggesano) con stazioni
intermedie presso gli stagni carsici. Cresce in luoghi umidi, ai margini di
stagni e fossati, su suoli da argillosi a torbosi periodicamente inondati,
ricchi in composti azotati, subneutri, dal livello del mare alla fascia
montana inferiore. Le parti aeree contengono un pigmento giallo che un
tempo era usato per tingere le stoffe. Il nome generico deriva da
Lisimaco, medico dell'antica Grecia; quello specifico deriva dal latino
'vúlgus' (volgo) e significa 'comune, diffuso, frequente'. Forma biologica:
emicriptofita scaposa. Periodo di fioritura: giugno-agosto.
168
Fiori piccoli, non più larghi di 7 mm. Foglie carnose
Portulaca oleracea L. subsp. oleracea
Specie polimorfa mediterraneo-submediterranea oggi divenuta
subcosmopolita nelle zone temperato-calde, presente in tutta Italia dal
livello del mare ai 1700 m circa. Nella nostra regione è comune dalla
costa ai fondovalle, con ampie lacune nelle Alpi; in Carso è comune quasi
ovunque. Cresce in vegetazioni pioniere lacunose, in coltivi abbandonati,
ai margini di campi e strade, nelle fessure dei selciati, in discariche,
giardini, vigneti, su suoli sabbioso-argillosi subneutri, aridi d'estate, ricchi
in composti azotati. Le foglie sono commestibili. Il nome del genere
deriva dal latino 'portula' (piccola porta), in riferimento alla deiscenza
della capsula che si apre con un coperchietto; il nome specifico, dal latino
'olera' (ortaggio), allude all'uso alimentare. Forma biologica: terofita
scaposa. Periodo di fioritura: giugno-agosto.
168
Fiori grandi, più larghi di 1 cm. Foglie non carnose
169
169
Sepali 5, uguali tra loro. Foglie con punteggiature trasparenti visibili in controluce
Hypericum perforatum L. subsp. perforatum
Specie paleotemperata oggi divenuta subcosmopolita, diffusa sino all'Asia
occidentale, presente in tutta Italia, dal livello del mare ai 1600 m circa. È
comune in tutta la nostra regione sino alla fascia montana; in Carso è
comunissima ovunque. Cresce in vegetazioni ruderali ai margini di strade
e sentieri, in pascoli sassosi, nelle cave, in pratelli aridi, su suoli subaridi
ricchi in scheletro. Per l'alto contenuto di ipericina la pianta può innescare
reazioni fotoallergiche. La pianta possiede diverse proprietà officinali ed
è ancor oggi largamente utilizzata. Il nome generico deriva dal greco
'hyper' (sopra) ed 'eikon' (immagine, somiglianza), con probabile
riferimento all'antica usanza di adornare la casa con questi fiori nel giorno
della festa di Walpurgisnacht, successivamente sostituita da quella di San
Giovanni il 24 di giugno, giorno propizio per appendere sull'uscio di casa
mazzetti di iperico come protezione dai diavoli (anche il nome comune si
rifà a tale tradizione). Forma biologica: emicriptofita scaposa. Periodo di
fioritura: giugno-agosto.
169
Sepali apparentemente 3 (in realtà 5, di cui 3 molto più
grandi degli altri). Foglie senza punteggiature
170
170
Foglie senza stipole
Helianthemum oelandicum (L.) Dum. Cours. subsp. alpestre (Jacq.) Ces.
Entità delle montagne dell'Europa meridionale, in Italia presente lungo
tutto l'arco alpino, sull'Apennino centrale e sulle montagne della
Basilicata. La distribuzione regionale è estesa a tutte le are montuose del
Friuli, con diverse stazioni dealpine nell'alta pianura friulana in provincia
di Pordenone (aree magredili). Cresce in prati e pascoli ed in ambienti
rupestri, su suoli piuttosto primitivi e ricchi in scheletro, in siti aridi ed
assolati, dalla fascia subalpina a quella alpina (raramente anche più in
basso). Il nome generico deriva dal greco 'helios' (sole) ed 'anthos' (fiore),