Abstract
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This is a new, annotated version of an interactive guide to the flora (621 infrageneric
taxa) of Cordenons-Vivaro, an area which hosts the last remnants of the steppe-like grasslands
typical of the high Friulian plain (‘magredi’), which have the highest biodiversity among all plant
communities of NE Italy. The survey area is centered on the portion of the high Friulian plain
where the river-beds of the rivers Cellina and Meduna join, forming an extensive mat of gravel. The
soils are primitive, and the environment is dry in spite of the high precipitations. In the past, this
area could not support a flourishing agriculture, which explains the scarce density of human
settlements; the main ones are Cordenons, San Quirino, San Foca, Vivaro and Rauscedo. The first
version of the guide was developed by software FRIDA, created by S. Martellos and patented by the
University of Trieste in the framework of the Dryades project, based on the morpho-anatomical
database on the vascular flora of Italy by P.L. Nimis. In 2012, the guide was thoroughly revised and
enriched with notes to all species by P.L. Nimis.
Questa è una nuova versione completamente riveduta ed annotata di una guida interattiva alla flora
(621 entità) di Cordenons-Vivaro (PN), ove persistono ancora i ‘magredi’, praterie aride tipiche
dell’alta pianura friulana che secondo Poldini (1971) hanno la maggiore biodiversità tra tutte le
comunità vegetali dell’Italia nord-orientale. L’area è centrata sulla porzione dell’alta pianura
friulana in cui confluiscono i greti dei torrenti Cellina e Meduna. Prevalgono suoli primitivi
ferrettizzati su uno spesso letto di ghiaie, che in passato non permettevano lo sviluppo di
un’agricoltura fiorente. Gli insediamenti sono quindi sparsi, l’impatto antropico non è forte. I centri
principali sono Cordenons, San Quirino, San Foca, Vivaro e Rauscedo, quasi tutti siti al margine del
quadrante. Servitù militari con esercitazioni di mezzi pesanti hanno paradossalmente permesso la
conservazione di una vegetazione semi-naturale - peraltro ben adattata ai disturbi delle piene - che
non è stata sostituita da colture. Una splendida descrizione della flora dei magredi è fornita da
Poldini (1992), la loro biogeografia è trattata da Nimis & Fonda (1997).
La prima versione della guida era stata realizzata anche grazie al significativo contributo della
Provincia di Pordenone. Questa versione è stata preparata nell’ambito del Progetto SiiT (Strumenti
interattivi per l’identificazione della biodiversità: un progetto educativo in un’area transfrontaliera),
finanziato nell’ambito del Programma per la Cooperazione Transfrontaliera Italia-Slovenia 2007-
2013, dal Fondo europeo di sviluppo regionale e dai fondi nazionali.
La suddivisione in Famiglie segue il sistema dell’Angiosperm Phylogeny Group III (2009).
Bibliografia
Angiosperm Phylogeny Group, 2009 - An update of the Angiosperm Phylogeny Group
classification for the orders and families of flowering plants: APG III. - Bot. J. Linn. Soc. 161(2):
105-121.
Nimis P.L., Fonda G., 1997 - Phytogeography of parasteppic vegetation in the high Friulian Plain
(NE Italy). Plant Ecology, 142: 15-28.
Poldini L., 1971 - La vegetazione della Regione. In: AA.VV.: Enciclopedia Monografica del Friuli-
Venezia Giulia, Vol. I. Udine, pp. 507-604.
Poldini L., 1992 (1991) - Itinerari botanici nel Friuli-Venezia Giulia. Comune di Udine. Ed. Museo
Friulano Storia Nat., 301 pp.