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Fiori rosa, formantisi prima delle foglie
Daphne mezereum L.
Nome comune:
Mezereo, fior di stecco.
Morfologia:
Arbusto che non supera 1,5 m di altezza, con corteccia
grigio-rosea nei rami giovani, ricoperta di lanugine. Foglie lunghe 4-
10 cm, glabre, ellittiche o lanceolate, raccolte in ciuffetti all’apice
dei rami, verdi di sopra e glauche di sotto. Fiori sessili, con corolla
tubulare di colore rosa intenso, prodotti prima delle foglie. Il frutto è
una drupa rosso brillante.
Areale:
Regione Mediterranea, Europa, regioni temperate dell’Asia.
Habitat:
Boschi freschi, soprattutto faggete e loro margini;
brughiere, brecciai e macereti.
Presenza nel Parco:
Poco comune.
Note:
Tutte le parti della pianta sono estremamente velenose
(l’epiteto specifico mezereum deriva dall’arabo e significa
“mortale”). Le
Daphne
sono note fin dall’antichità per le loro qualità
farmacologiche, essenzialmente purgative e vescicanti, ma il loro
uso è molto pericoloso, e spesso il solo contatto con l’epidermide
causa arrossamenti e vesciche sulla pelle. I frutti rossi sono stati
impiegati in pittura e anche come fard in Siberia, cosmetico non
meno pericoloso della biacca usata dalle matrone romane.
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Foglie almeno 4 volte più lunghe che larghe
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Foglie meno di 4 volte più lunghe che larghe
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Foglie generalmente più lunghe di 15 cm. Frutto avvolto da un riccio spinoso
Castanea sativa Mill.
Nome comune:
Castagno.
Morfologia:
Albero caducifoglio alto fino a 20-25 m, con tronco
eretto e massiccio, molto ramificato e con chioma ampia; corteccia
dapprima liscia, poi rugosa e con profonde fessurazioni a tipico
andamento a spirale. Foglie semplici, alterne, caduche, brevemente
picciolate, lunghe 13-20 cm; lamina lanceolata, con margine dentato
ed apice acuminato, verde scura e lucida di sopra, più chiara ed
opaca di sotto. Pianta monoica, con tre tipi di infiorescenze: maschili
(amenti eretti lunghi fino a 20 cm, di colore giallo-chiaro), femminili
(alla base degli amenti maschili, piccole e brevi, con pochi fiori
protetti da un involucro di brattee che diventerà la cupola) e misti. I
frutti sono le note castagne, ossia noci protette da un involucro
marrone lucido, racchiusi in una cupola spinosa detta "riccio".
Areale:
Europa meridionale, Caucaso; coltivato in molti Paesi
extraeuropei.
Habitat:
Boschi di latifoglie submontani, con optimum su substrati
acidi.
Presenza nel Parco:
Raro.
Note:
Il Castagno è molto longevo, potendo raggiungere i 500 anni
di età; per alcuni individui è stata stimata un’età di 1000 anni. In
Italia, sulle pendici dell’Etna, l’esemplare detto "dei cento cavalli"
avrebbe un’età di 4000 anni. Il Castagno ha avuto un’importanza
notevolissima per molti secoli come alimento primario per le
popolazioni contadine delle regioni montane, diventando "l’albero
del pane". Il legname è molto apprezzato per la sua elasticità e
compattezza per paleria, falegnameria, mobili, travi, botti, ecc. Il
legno è usato per la produzione di cellulosa al solfato. Legno e
corteccia venivano usati per la concia delle pelli, dato l’elevato
contenuto in tannini. Le castagne, ricche di amido e zuccheri,
venivano consumate fresche, secche o ridotte in farina. Oggi sono
molto richieste le varietà di grandi dimensioni, dette "marroni", usate
per la preparazione di marmellate e dei prelibati "marrons glacés".
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Foglie più brevi di 15 cm. Frutto non avvolto da un
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