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Introduzione
L’Orto Botanico dell’Università di Torino, che oggi è parte integrante del Dipartimento di Scienze
della Vita e Biologia dei Sistemi, è stato fondato nel 1729 con lo scopo primario di studiare e far
conoscere le piante utili nella pratica terapeutica. Alla sua fondazione le piante erbacee e in
particolare quelle utilizzate come medicinali e officinali erano la maggioranza, mentre a partire
dalla seconda metà del ‘700 vennero coltivate, accanto a specie autoctone, anche nuove specie
esotiche, erbacee, arbustive e anche arboree che venivano via via introdotte in Europa come
ornamentali. Allo scopo di incrementare le collezioni dell’Orto, nel 1796, Vittorio Amedeo III donò
all’Università un ulteriore appezzamento di circa 2 ettari, adiacente al giardino, che venne utilizzato
come arboreto solo a partire dal 1834. Questa parte dell’Orto Botanico fu strutturata secondo i
criteri del giardino romantico all’inglese, con colline e avvallamenti creati artificialmente per
ricreare un ambiente simile a quello di un bosco naturale.
Oggi nell’Orto Botanico sono presenti circa 210 specie arboree, sia facenti parte della flora nativa
italiana, sia esotiche, ossia provenienti da paesi lontani. Un numero così elevato di alberi permette
di individuare una grande varietà di forme e colori attraverso l’osservazione di foglie, fiori e frutti.
Molte migliaia di persone visitano ogni anno l’Orto Botanico, fra cui molti studenti di età diverse
che si avvicinano al fantastico mondo delle piante e ne osservano gli stadi di sviluppo che si
ripetono ogni anno con variazioni stagionali legate agli eventi climatici. La guida interattiva che
viene proposta in rete ma soprattutto per smartphone e tablet è uno strumento semplice e nello
stesso tempo completo, che consente a studenti e non di avvicinarsi alla conoscenza degli alberi
osservandone l’aspetto generale, la morfologia delle foglie, dei fiori e dei frutti.
La guida consente inoltre l’attribuzione di un nome scientifico alle varie specie, permettendo così di
acquisire familiarità con il mondo della classificazione e della nomenclatura che finora era riservato
agli specialisti. Per ogni specie arborea vengono proposte una scheda con molte fotografie
riguardanti le diverse parti della pianta nelle varie stagioni e indicazioni sulla sua origine
geografica, sul periodo in cui è stata introdotta nell’Orto Botanico torinese e sugli usi forestali od
ornamentali. Vengono altresì fornite informazioni sulla presenza della specie nel verde pubblico
della città di Torino e sulle caratteristiche dell’individuo presente nell’Orto Botanico che
permettono di inserirlo fra gli alberi monumentali. Infatti alcuni individui piantati nei primi decenni
dell’800 nell’arboreto sono ancora presenti e in buone condizioni e sono caratterizzati, oltre che da
diametri notevoli, da una serie di altri caratteri che costituiscono i parametri essenziali della
‘monumentalità’. Come esempio si possono citare alcuni faggi con diametro di circa 1 metro, il
platano e il pioppo (circa 150 cm), la farnia (oltre 1 m), la ginko (diametro di 90 cm), il liriodendro
(di 120 cm) e il tiglio (130 cm).
La guida interattiva verrà utilizzata principalmente sotto il controllo e la supervisione di personale
esperto nella conoscenza delle piante, in occasione delle visite didattiche ma può essere anche
scaricata dal sito dell’Orto Botanico
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