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dal greco 'frasso' (difendo), forse per l'uso dell'orniello come pianta
per siepi. Il nome specifico significa 'maestoso' e si riferisce al grande
sviluppo della chioma. Forma biologica: fanerofita scaposa. Periodo
di fioritura: marzo-aprile.
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Foglioline con tanti denti quanti i nervi secondari. Gemme bruno-scure
Fraxinus angustifolia Vahl subsp. oxycarpa (Willd.) Franco & Rocha Afonso
Il frassino meridionale è un albero sudest europeo, presente in quasi
tutta Italia salvo che in Valle d'Aosta, Trentino-Alto Adige, Liguria e
Sicilia, dal livello del mare ai 1000 m circa. Cresce in boschi
paludosi, su suoli pesanti, limoso-argillosi, ricchi in composti azotati
e con ristagno d'acqua. Come dall'orniello, anche da questa specie si
estraeva la manna, una sostanza zuccherina contenente mannite, dalle
proprietà debolmente lassative. Il nome generico, già utilizzato da
Plinio il Vecchio, deriva dal greco 'frasso' (difendo), forse per l'uso
dell'orniello come pianta per siepi. Forma biologica: fanerofita
scaposa Periodo di fioritura: novembre-gennaio.
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Foglie lobate
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Foglie non lobate
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Petali bianchi, fusi tra loro. Frutto carnoso
Viburnum opulus L.
Il viburno palla di neve è spontaneo in Europa, Asia e Africa nord-
occidentale. È presente in quasi tutta l'Italia continentale, salvo che in
Puglia, Calabria e forse Valle d'Aosta, ma è più diffuso nelle regioni
settentrionali, dal livello del mare ai 1100 m circa. Cresce in boschi
umidi alveali, pioppete, siepi. È una pianta molto rustica e facile da
coltivare, molto utilizzata per la formazione di siepi in interventi di
rinaturalizzazione e per scopi ornamentali; in questo caso è
ampiamente coltivata la cultivar 'roseum', con infiorescenze globose
costituite interamente da fiori sterili. Tutte le parti della pianta,
compresi i frutti, sono tossiche. Il nome del genere è molto antico e di
etimologia incerta: potrebbe derivare dal latino 'viere' (legare,
intrecciare) o da 'vovorna' (dei luoghi selvatici); il nome specifico era
utilizzato dai Romani per indicare un acero, probabilmente l'acero
campestre, localmente chiamato tuttora 'opi', ed allude alla
somiglianza delle foglie lobate con quelle dell'acero. Forma
biologica: fanerofita cespitosa. Periodo di fioritura: maggio-giugno.
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Petali verdastri o assenti. Frutto secco, alato
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Foglie verdi su entrambe le facce. Ali del frutto formanti un angolo ottuso con il
peduncolo o perpendicolari ad esso (cercate i frutti sotto l'albero!)
Acer campestre L.
L'acero campestre è una specie europeo-asiatica occidentale presente
in tutta Italia (in Sardegna come avventizia) sino alla fascia montana
inferiore. Cresce in boschi misti di latifoglie decidue, soprattutto ai
loro margini, a volte nelle siepi. Predilige suoli calcarei, ma ha
un'ampia valenza ecologica. Resiste all’inquinamento ed alla siccità e
sopporta le potature; è una pianta molto rustica impiegata per siepi,
molto decorativa soprattutto in autunno grazie alla colorazione, di un
giallo intenso, delle foglie in procinto di cadere. Il legno, duro,
compatto e omogeneo si presta alla costruzione di attrezzi agricoli,
piccoli oggetti ed è un buon combustibile. Capitozzato a circa 3 m di
altezza, è stato largamente impiegato come tutore vivo della vite nella
classica piantata che ha contraddistinto per secoli il paesaggio della