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un'errata trascrizione della forma giapponese 'ginkyō' da parte del
botanico tedesco Engelbert Kaempfer ha mutato la lettera y in g; il
nome della specie deriva invece dal latino 'bis' e 'lobus' con
riferimento alla divisione in due lobi delle foglie. Forma biologica:
fanerofita scaposa. Periodo di fioritura: luglio-agosto.
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Foglie non a forma di ventaglio
40
40
Foglie a base chiaramente troncata o cuoriforme
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40
Foglie a base non troncata né cuoriforme
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41
Foglie a margine intero
Cercis siliquastrum L. subsp. siliquastrum
L'albero di Giuda, originario del Mediterraneo orientale, è spesso
coltivato in parchi e giardini con una certa tendenza a
rinselvatichirsi; è presente in quasi tutta Italia (salvo che in Valle
d'Aosta e Liguria, e segnalato erroneamente in Piemonte),
spontaneo o avventizio, dal livello del mare agli 800 m circa.
Cresce allo stato subspontaneo presso le aree urbane in siepi e
boschetti disturbati, su suoli di solito calcarei, ricchi in scheletro e
aridi d'estate. È una specie molto usata a scopo ornamentale. Grazie
alla sua frugalità può essere impiegata come pianta pioniera nei
rimboschimenti. Il nome del genere deriva dal greco antico 'kerkis'
(navicella), in riferimento alla forma del frutto; anche il nome
specifico, che deriva dal latino 'siliqua', si riferisce alla forma
allungata del legume. Il nome comune è 'albero di Giuda'; tale nome
è probabilmente una storpiatura di 'albero della Giudea' (regione in
cui era molto diffuso); secondo la tradizione popolare, Giuda si
sarebbe impiccato su quest'albero. Forma biologica: fanerofita
scaposa. Periodo di fioritura: marzo-aprile.
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Foglie a margine dentato
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Picciolo più lungo di 5 cm. Frutti portati da lunghi peduncoli muniti di un'ala
trasversale (tigli)
Tilia platyphyllos Scop. subsp. platyphyllos
Il tiglio nostrano è un albero sudeuropeo-subatlantico presente allo
stato spontaneo in tutte le regioni d'Italia, salvo che in Sardegna,
sino alla fascia montana. Cresce nei boschi freschi di latifoglie
decidue su suoli argillosi profondi, piuttosto ricchi in basi e
composti azotati. I fiori e le brattee sono usati in erboristeria per la
preparazione di tisane calmanti ed emollienti Il legno è usato per
lavori di falegnameria e tornitura. I Romani utilizzavano la
corteccia, tagliata in strisce, seccata e successivamente macerata,
per ricavarne delle fibre usate nella fabbricazione di corde, tessuti e
nella preparazione delle 'vincula tiliae', bende per fasciare le ferite.
È un albero longevo che può vivere fino a 1500 anni. Il nome
generico, già in uso presso i Romani, deriva dal greco 'ptilon' (ala),
in riferimento alla brattea del peduncolo fruttifero che funge da ala
durante la disseminazione facilitata dal vento; il nome specifico
deriva dal greco 'platys' (largo) e 'phyllon' (foglia). Forma
biologica: fanerofita scaposa (fanerofita cespitosa). Periodo di
fioritura: maggio-giugno.
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Picciolo più breve di 5 cm. Frutto avvolto da un tubo erbaceo (nocciola)
Corylus avellana L.