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ed eternità. Ha diversi utilizzi: dal succo del frutto si ricava la granatina,
uno sciroppo fermentato per produrre cordiali, dolciumi e marmellate; la
scorza e i fiori sono impiegati in medicina per le proprietà astringenti; il
tannino è utilizzato nella concia delle pelli. Il nome generico deriva da
'punicus', che indicava al tempo degli antichi Romani la provenienza dei
frutti dalla regione costiera della Tunisia, dove si trovava Cartagine; il
nome specifico allude alla presenza dei numerosi semi dal rivestimento
rosso all'interno del frutto, simili a granati. Forma biologica: fanerofita
scaposa. Periodo di fioritura: aprile-giugno.
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Fiori gialli o bianchi. Frutto più stretto di 1 cm
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Foglie pelose (lente!). Fiori e frutti disposti in infiorescenze a forma di ombrella
Viburnum tinus L. subsp. tinus
Specie mediterranea presente allo stato spontaneo in tutta l'Italia centro-
meridionale e nella zona insubrica, altrove ampiamente coltivata in parchi
e giardini e spesso inselvatichita, dal livello del mare agli 800 m circa.
Nella nostra regione è introdotta a scopo ornamentale ed occasionalmente
rinselvatichita nelle aree più calde, soprattutto lungo la costiera del Carso
ove a volte entra negli arbusteti mediterranei. Cresce nella macchia
mediterranea, su suoli limoso-argillosi ricchi in scheletro, aridi d'estate,
sia calcarei che marnoso-arenacei purché ricchi in carbonati. La specie è
molto utilizzata per la realizzazione di siepi. Quasi tutte le parti della
pianta sono tossiche, inclusi i frutti. Il nome del genere è molto antico e di
etimologia incerta: potrebbe derivare dal latino 'viere' (legare, intrecciare)
o da 'vovorna' (dei luoghi selvatici); il nome specifico ricorda quello usato
dai Romani (laurustinus). Forma biologica: fanerofita cespitosa. Periodo
di fioritura: ottobre-giugno.
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Foglie glabre (senza peli). Infiorescenze non a forma di
ombrella
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Foglie ad apice arrotondato o bilobato. Fiori e frutti all'ascella delle foglie
Buxus sempervirens L.
Il bosso è un arbusto originario dell'Europa e di alcune regioni dell'Africa
settentrionale e dell'Asia occidentale. Cresce spontaneo in molti boschi
dell'Italia centro-settentrionale, dalle zone di pianura a quelli collinari e
montane fino a 600-800 metri. Nella nostra regione è coltivato ovunque
ma allo stato spontaneo si concentra nella parte orientale del territorio, al
di sotto della fascia montana; sui versanti meridionali delle Prealpi forma
popolamenti densi con il pungitopo; in Carso, ove è stato forse introdotto,
appare nei boschi ombrosi disturbati. Ha legno di colore giallo, molto
duro, elastico e compatto che si presta per lavori al tornio e d'intarsio, per
costruire stampi e piccoli strumenti. Tutta la pianta contiene un alcaloide
tossico di nome ciclobuxina. Il bosso si presta molto alla potatura
periodica, ed essendo sempreverde è spesso utilizzato per realizzare siepi
sagomate; utilizzato nei giardini degli antichi Romani in forme complesse
e fantasiose, scolpite dalla cosiddetta 'ars topiaria', si ritrova
immancabilmente nei giardini monastici e nel classico giardino all'italiana
dal Rinascimento in poi. Il nome generico deriva dal greco 'pykos' (saldo),
per la durezza del legno, oppure dal greco 'pyxis' (vasetto), perché il legno
era utilizzato per fabbricare piccoli contenitori per farmaci; presso gli
antichi Greci la pianta era chiamata 'pyxos'; il nome specifico, di origine
latina, significa 'sempreverde'. Forma biologica: nanofanerofita, fanerofita
cespitosa (fanerofita scaposa). Periodo di fioritura: marzo-aprile.
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Foglie ad apice acuto. Fiori e frutti in racemi senza foglie
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Rami giovani finemente lanuginosi (lente!)
Ligustrum vulgare L.
Specie delle zone temperate dell'Eurasia, presente in tutte le regioni
d'Italia salvo che in Sardegna. La distribuzione regionale copre l'intero
territorio; in Carso è comunissima ovunque ma forse è più abbondante su
substrati arenacei. Cresce nei mantelli dei boschi decidui termofili ma
anche nelle siepi e nel sottobosco, su suoli da superficiali a profondi e
freschi, ricchi in basi, più o meno umiferi, al di sotto della fascia montana.
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