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neutro od acido, cresce molto bene nell'ambiente del castagno. Si è adatta al clima mediterraneo e attualmente
l'Italia ne è il primo paese produttore al mondo.
Uso
È coltivata a scopo alimentare per i frutti detti 'frutti della
salute'. Attualmente in Italia sono presenti estese coltivazioni in molte regioni tra le quali Romagna e
Campania.
Curiosità
Introdotta al principio del 1900 in Nuova Zelanda con il nome di Yang, fu chiamata
Kiwi, dal nome di un uccello che è simbolo di quel paese. Anche se fu introdotta in Europa nello stesso
periodo il frutto venne apprezzato solo successivamente.
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Foglie glabre di sotto. Fiori >2 cm diam. Frutto secco
Capparis spinosa L. s.l.
Famiglia
Capparidaceae.
Area d'origine
Regione mediterranea,
Oriente.
Etimologia
Il primo termine del binomio deriva dal
greco 'kápparis', nome col quale si designava la pianta. Il secondo
termine si riferisce alle stipole delle foglie trasformate in spine.
Descrizione
Elegante arbusto caratterizzato da tralci lunghi fino
a 2 metri, prostrati o ricadenti. Le foglie sono rotonde o ovato-
arrotondate, glabre, mutiche o brevemente mucronate, di colore
verde lucido. I fiori si sviluppano all'ascella delle foglie superiori;
essi sono vistosi, bianco-rosati, forniti di numerosi stami riuniti in
un ciuffo di filamenti violetti all'apice. Il frutto è una bacca verde
di forma ovoidale.
Periodo di fioritura
Fiorisce nei mesi di
Maggio, Giugno, Luglio e Agosto.
Coltivazione
Di facile
coltivazione, predilige, in genere, terreno ben drenato ed
un'esposizione a mezzogiorno. La pianta si moltiplica per talea,
per margotta o per seme. La semina si effettua in autunno in
posizione soleggiata.
Uso
Della pianta si utilizzano, per fini
alimentari, i boccioli fiorali immaturi (detti bottoni o
semplicemente capperi), i frutti, simili a piccoli cetrioli, e le
giovani cime dei tralci che si presentano arrossate per
l'abbondante presenza di carotenoidi. I capperi, e talora anche i
'cetriolini', vengono utilizzati per aromatizzare e condire
un'infinità di pietanze. Meno noto è invece l'uso della pianta
come verdura. Un ottimo piatto di verdura si ottiene dai boccioli
maturi e dalle cime tenere dei tralci consumati freschi insieme o
separati. Queste parti della pianta, prima di essere consumate,
necessitano di una adeguata preparazione per la presenza nei loro tessuti di una sostanza amarissima ed
irritante (rutina) solubile in acqua. Occorre quindi che la verdura venga sbollentata, strizzata e poi, per un paio
di giorni, immersa nell'acqua fredda (meglio se salata), acqua che bisogna sostituire due o tre volte al dì (in
dialetto questa procedura è detta 'cura'). Eliminata la sostanza amara, la verdura può essere cucinata e condita
con olio, limone e origano.
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Foglie non composte ma lobate
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73
Foglie composte o intere, non lobate
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Foglie chiaramente e finemente pelose almeno di sotto
Broussonetia papyrifera (L.) Vent.
Famiglia
Moraceae.
Sinonimi
Morus papyrifera L.
Area
d'origine
Cina orientale, Giappone, Is. Pacifico.
Etimologia
Il nome generico è dedicato al botanico
francese P. M. A. Broussonet che nel 1751 introdusse in
Europa il primo esemplare di questo genere. Il termine
specifico fa riferimento all'utilizzazione della pianta nella
produzione di carta; 'papyros', infatti, è la pianta da cui gli
antichi Egizi ricavavano la carta.
Descrizione
Albero
deciduo, alto 9-15 m, con fusto pollonifero provvisto di
corteccia chiara, poco rugosa e chioma espansa. Le foglie
sono grandi, lungamente picciolate, densamente
pubescenti, glauche sulla pagina inferiore, con margine
seghettato ed acuminate all'apice, polimorfe, quelle dei
rami inferiori e dei polloni con lembo da profondamente
trilobato ad intero, quelle dei rami superiori semplici, intere ed ampiamente ovate. I fiori, unisessuali su
individui diversi (specie dioica), sono apetali, con calice tubulare a 4 lobi; i maschili, riuniti in amenti penduli,
cilindrici, hanno 4 stami, i femminili, in densi glomeruli ascellari, eretti, hanno un ovario incluso nel calice. I
frutti sono globosi, di ca. 2 cm di diametro, di colore rosso-arancio a maturità, commestibili, di sapore
dolciastro.
Periodo di fioritura
Fiorisce in primavera.
Coltivazione
Pianta rustica, di rapido sviluppo, vegeta
bene in vicinanza del mare e tollera la siccità. Predilige esposizioni soleggiate e terreno leggero, ben drenato.
Si propaga per talea di legno tenero in estate e per seme in autunno, spesso anche per separazione di polloni
radicali.
Uso
Coltivata per il fogliame ornamentale, si utilizza in parchi e giardini come esemplare isolato
oppure in filari per alberature. Dalla corteccia di questa pianta si ricavano, per macerazione, fibre molto
lunghe usate in Giappone nella produzione di una carta pregiata, di aspetto fine e setaceo, nota col nome di
carta cinese o carta di seta, e in Polinesia per produrre filati e tessuti. Inoltre, in Cina, la pianta viene utilizzata
in sostituzione del Gelso per l'allevamento dei bachi da seta.
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Foglie glabre o con pochi peli sparsi
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Margine della foglia liscio, intero
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