Page 48 - Base

Basic HTML Version

48
Famiglia
Pittosporaceae.
Area d'origine
Giappone, Cina.
Etimologia
Il termine generico deriva dal greco 'pitta' =
pece, resina e 'spóros' = seme in riferimento alla resina che
riveste i semi. Il termine specifico è il nome giapponese
della pianta.
Descrizione
Arbusto o piccolo albero
sempreverde, alto fino a 6 m, con chioma densa,
cespugliosa ed espansa. Le foglie sono intere, obovate o
oblanceolate, spesso ricurve in basso, glabre, coriacee, di
colore verde-scuro lucido, pallide al rovescio. I fiori,
riuniti in dense cime terminali ombrelliformi, sono piccoli,
regolari, ermafroditi, di colore bianco crema, provvisti di
calice tubulare a 5 denti e corolla di 5 petali cerosi saldati
alla base, con lembo oblungo-spatolato e patente,
emananti un intenso profumo simile alla zagara. Il frutto è
una capsula trivalve, angolosa, contenente semi ricoperti da una sostanza resinosa porporina.
Periodo di
fioritura
Fiorisce in tarda primavera, nei mesi di Maggio e Giugno.
Coltivazione
Pianta rustica, teme il gelo
ma resiste bene alla salsedine; predilige esposizioni soleggiate e terreno compatto, ben drenato. Si adatta bene
anche in vaso. È nota una varietà 'variegatum' a foglie grigio-verdi bordate di giallo-crema. Si moltiplica per
seme in primavera o in autunno oppure per talea di legno semimaturo in estate. Se la pianta cresce in ambiente
molto secco può essere attaccata da cocciniglie.
Uso
Questa pianta, introdotta in Europa nel 1804, si coltiva
frequentemente come pianta ornamentale per il fogliame e l'abbondanza di fiori profumati, sia come pianta da
siepe e da bordura sia come esemplare isolato, ad ombrello. Fornisce un legno pregiato, a tessitura compatta,
usato per lavori di tornio, incisioni e per la fabbricazione di manici di strumenti.
103 Apice fogliare appuntito. Foglie più larghe verso il centro
104
104 Fiori e frutti disposti in lunghi grappoli pendenti
Phytolacca dioica L.
Famiglia
Phytolaccaceae.
Area d'origine
Argentina,
Perù, Bolivia.
Etimologia
Il termine generico deriva dal
greco 'phytón' = pianta e dalla radice araba 'lakk' = lacca,
in riferimento al succo rosso dei frutti di alcune specie. Il
termine specifico si riferisce all'esistenza di individui
maschili e individui femminili.
Descrizione
Imponente
albero semi-deciduo, a rapida crescita alto fino a 20 m, la
cui chioma può raggiungere i 15-30 m di diametro,
caratterizzato da radici nodose affioranti dal terreno in
prossimità del fusto e da un tronco breve e tozzo, diviso in
più rami larghi fino a 2 m. Le foglie sono alterne, ovato-
lanceolate, mucronate all'apice, verdi con nervatura
mediana rossastra, picciolate. I fiori, unisessuali su piante
distinte, sono piccoli, bianco-giallastri, riuniti in grappoli
penduli; i maschili hanno 20-30 stami, i femminili hanno
un ovario di 7-10 carpelli saldati. I frutti sono bacche carnose, di colore bruno a maturità.
Periodo di
fioritura
Fiorisce tra la primavera e l'estate.
Coltivazione
Pianta molto rustica e poco esigente per il tipo di
substrato, predilige esposizioni soleggiate ed è particolarmente resistente alla salsedine. Si moltiplica per
seme. Difficilmente viene attaccata da parassiti animali.
Uso
Si coltiva come albero da ombra per il
portamento imponente, la chioma espansa e il fogliame persistente a lungo. In Italia, la specie risulta
inselvatichita nell'isola di Salina. Si tratta di una specie particolarmente longeva la cui età è difficilmente
dimostrabile poichè il legno è privo di cerchie annuali. La pianta mostra, inoltre, una notevolissima resistenza
al fuoco perché i suoi tessuti sono particolarmente ricchi di acqua (oltre l'80% nei rami e nel fusto); ciò fa sì
che mentre le parti verdi non bruciano, quelle secche non sprigionano fiamme.
104 Fiori e frutti non disposti in lunghi grappoli pendenti
105
105 Foglie decidue. Frutto carnoso arancione
Diospyros lotus L.
Famiglia
Ebenaceae.
Area d'origine
Cina, Giappone.
Etimologia
Il termine generico deriva dal greco 'dios' =
divino e 'pyros' = grano, frumento e per estensione 'frutto'
cioè 'frutto divino' in riferimento alle proprietà
organolettiche dei frutti eduli. Il termine specifico è
l'antico nome latino adoperato per indicare diverse piante
da frutto (e più in generale i loro frutti).
Descrizione
Albero caducifoglio, alto fino a 10 m, a chioma
ampiamente ramificata. Le foglie sono ovato-oblunghe,
color verde-lucido sulla pagina superiore, pelose in quella
inferiore. I fiori sono molto piccoli, verdastri con
sfumature rosse, unisessuali su piante diverse. I frutti sono
bacche rotonde di color viola o giallo.
Periodo di
fioritura
Fiorisce in estate.
Periodo di fruttificazione
Matura i frutti nel mese di Novembre.
Coltivazione
Pianta abbastanza rustica e resistente al freddo. Richiede
terreno fertile e ben drenato. Si propaga per seme in autunno.
Uso
È impiegato come pianta ornamentale per il
portamento. In India e nelle Filippine si utilizza anche a scopo officinale.