Il cardo saettone è una specie a distribuzione eurimediterraneo-turanica presente in tutte le regioni d'Italia. La distribuzione regionale si concentra nella porzione sud-orientale del territorio, dal Carso, ove si concentra lungo la costa, al litorale gradese, con isolate stazioni nella pianura friulana, soprattutto presso gli abitati. Cresce in vegetazioni disturbate di siti aridi e assolati quali scarpate e margini di strade o ferrovie, su substrati calcarei o silicei ma allora ricchi in basi, su suoli primitivi ricchi in scheletro e molto aridi d'estate, dal livello del mare alla fascia montana inferiore. Il nome generico era già in uso presso i Romani; da esso deriva l'espressione 'cardare la lana', operazione in cui venivano usati sino a tempi recenti i capolini spinosi di diverse Asteraceae e di Dipsacus; il nome specifico deriva dal greco ‘pyknós’ (denso) e ‘kephalé’ (testa), in riferimento ai capolini addensati all'apice dei fusti. Forma biologica: emicriptofita bienne. Periodo di fioritura: aprile-giugno.

Nome italiano: Baxaprei (Liguria, Cogorno), Bugnagun (Emilia-Romagna, Reggio), Bunagun (Emilia-Romagna, Reggio), Cardo a teste addensate (Italia), Cardo de' campi (Toscana), Cardo picnocefalo (Italia), Cardo saettone (Italia), Cardogna (Campania), Erba spinosa (Liguria, Mignanego), Gard piscia piscia (Sardegna, Alghero), Insaleta d'ezen (Emilia-Romagna, Reggio), Magnazzu (Sicilia), Pancaud (Piemonte), Saittuni (Sicilia), Scarzun (Emilia-Romagna, Reggio), Spinazzi (Liguria, Montaldo).