La ginestra odorosa è una specie a distribuzione mediterranea, spontanea in quasi tutte le regioni d'Italia o introdotta per scopi ornamentali e talvolta inselvatichita; ha l'optimum nella fascia mediterranea, ma appare anche in stazioni calde della fascia submediterranea. Nella nostra regione è spontanea nella costiera triestina, mentre altrove è stata introdotta e appare talvolta allo stato subspontaneo; in Carso è più abbondante sui substrati marnoso-arenacei del Muggesano e lungo la costa fino alla Baia di Sistiana. È poco frequente a Trieste sia in ambienti naturali che in aree urbanizzate. Forma spesso arbusteti monodominanti su suoli limoso-argillosi ricchi in scheletro, aridi d'estate, da subacidi a neutri, al di sotto della fascia montana. I rami sottili venivano utilizzati per la costruzione delle 'friscelle', cioè le forme per la ricotta ed il formaggio, oppure erano utilizzati per assicurare a tutori la vite e le piante di pomodoro. Dai fusti si ricava una fibra tessile per la produzione di corde, ma anche di grezzi tessuti. La specie è spesso coltivata nei giardini come pianta ornamentale, soprattutto per le vistose e profumate fioriture ed è anche utilizzata per consolidare scarpate e terreni franosi. Tutte le parti della pianta contengono un alcaloide velenoso (citisina). Il nome generico deriva dal greco 'spartion' (cordicella), per l'uso frequente dei rami come corde e legacci; anche il nome specifico si riferisce ai rami flessibili come quelli dei giunchi. Forma biologica: fanerofita cespugliosa. Periodo di fioritura: maggio-luglio.

Nome italiano: Beddu vidiri (Sicilia), Cantagalletti (Liguria, Savona), Fiori di fiorita (Toscana, Val di Chiana), Fringo (Basilicata), Galetto (Veneto, Venezia), Galletti (Liguria, Genova), Gallettì da prucessiun (Liguria, Genova), Gemestra (Calabria), Genestra (Toscana), Genestra (Lombardia), Genestra (Campania, Avellino), Genestria (Piemonte), Ginestra (Lombardia), Ginestra (Toscana), Ginestra comune (Italia), Ginestra da legare (Umbria, Perugia), Ginestra di Spagna (Toscana), Ginestra odorosa (Italia), Ginestra scoppiereccia (Toscana, Firenze), Grai (Liguria, Ponti di Nava), Inestra (Sicilia), Inestra (Calabria), Inistredda di Madunia (Sicilia), Janestra (Campania, Napoli), Janestra (Calabria), Janestra tonno (Campania, Avellino), Jenesta (Campania, Ischia), Jenestra (Basilicata), Jinescia (Calabria), Junci (Calabria), Juncio (Abruzzi, Chieti), Juncio per ranare (Abruzzi, Larino), Juncittu (Sicilia), Junco (Calabria), Jungiu (Sicilia), Legno sciopo (Veneto, Verona), Linoginestra (Toscana), Mazzu (Liguria, Varazze), Petussa (Liguria, Genova), Pocastrini (Veneto, Verona), S' nester (Emilia-Romagna, Reggio), S' nestra (Emilia-Romagna, Reggio), Sciamera (Toscana, San Sepolcro), Sciopi (Veneto, Verona), Sciù de mazzu (Liguria, Varazze), Sciuri allegru (Sicilia), Sparto (Italia), Spartu (Calabria), Sparzio (Italia), Xenestra (Veneto, Parenzo d'Istria), Z' nestar (Emilia-Romagna, Piacenza), Z' nester (Emilia-Romagna, Reggio), Z' nestra (Emilia-Romagna, Reggio), Z' nestra (Piemonte, Carpeneto), Z' nestria (Piemonte, Carpeneto), Zenestra (Liguria, Genova), Zinestra (Liguria, Valle di Polcevera), Zinestra (Emilia-Romagna, Romagna).