L’euforbia atterrata è una pianta annua di origine asiatica, in Italia presente come avventizia in tutte le regioni salvo che in Valle d'Aosta. La distribuzione regionale si estende in maniera continua dal Carso triestino alla bassa pianura friulana, con stazioni più sparse nell'alta pianura e nell'area dell'anfiteatro morenico; nella provincia di Trieste la specie è più frequente presso la costa. La sua presenza nel Triestino è documentata dal 1994; attualmente rarissima a Trieste, è segnalata a Gretta in via Luzzatto (65 m).Cresce in ambienti calpestati, spesso germinando nelle fessure dei selciati, lungo le vie, sulle massicciate ferroviarie, al di sotto della fascia montana inferiore. La pianta è fortemente tossica, il latice è irritante e può scatenare reazioni fotoallergiche. Il nome generico deriva da Euforbo, medico del Re Giuba II di Mauritania (I sec. a.C. - I sec. d.C.), che secondo Plinio scoprì l'euforbia e le sue proprietà; il nome specifico in latino significa 'prostrata a terra', alludendo al caratteristico portamento dei fusti. Forma biologica: terofita scaposa. Periodo di fioritura: luglio-ottobre. |