La periploca maggiore è una specie del Mediterraneo nord-orientale, in Italia a volte coltivata a scopo ornamentale e localmente inselvatichita in diverse regioni. Rarissima a Trieste, è presente generalmente con esemplari inselvatichiti, tranne che sul muro a monte di Piazzale Baiamonti, ove appare verosimilmente subspontanea. Cresce in areee costiere, nelle siepi e in boschi caducifogli ombrosi ed umidi, su suoli generalmente sabbiosi. Il latice è tossico. Il nome generico deriva dal greco 'peri' (intorno) e 'ploke' (volubile) in riferimento al portamento lianoso; il nome specifico si riferisce alla presenza allo stato spontaneo nella regione greco-balcanica. Forma biologica: fanerofita lianosa. Periodo di fioritura: maggio-giugno.

Nome italiano: Apocino serpeggiante (Toscana, Pisa), Boia degli alberi (Puglia), Erba del Signore (Toscana), Periploca (Toscana), Periploca greca (Italia), Periploca maggiore (Italia), Topa (Toscana).