Il romice comune, o lingua di vacca, è una specie a distribuzione subatlantico-sudeuropea presente, con quattro sottospecie, in tutte le regioni d'Italia. La distribuzione regionale si estende su tutto il territorio; in Carso la specie è piuttosto sparsa e rara. Poco frequente a Trieste, si concentra all'interno dell'area urbana, ma alcuni esemplari sono segnalati anche nelle aree verdi della periferia; è stata rinvenuta in via del Veltro (35 m), in Zona Fiera, a Chiadino e presso Rozzol. Cresce in vegetazioni ruderali, lungo strade e fossi, nelle discariche, in insediamenti rurali, nei coltivi, in prati da sfalcio concimati, su suoli limoso-argillosi freschi, umiferi, neutri, ricchi in composti azotati, dal livello del mare alla fascia montana superiore. La pianta ha diverse proprietà medicinali; le grandi foglie venivano utilizzate per avvolgere e conservare il burro. Il nome generico deriva dal latino 'rumex' (asta, lancia, freccia), per la forma delle foglie di alcune specie; quello specifico si riferisce alle foglie ad apice ottuso. Forma biologica: emicriptofita scaposa. Periodo di fioritura: giugno-settembre.

Nome italiano: Acetusa sarvaja (Piemonte), Arumes (Piemonte), Asiasse (Piemonte), Asivola dij babi (Piemonte), Azidola dij babi (Piemonte), Lapazzu (Sicilia), Lappassa (Liguria, Noli), Lavasso (Piemonte, Val San Martino), Lavazzutt (Friuli), Lingua de crava (Liguria, Valle d'Arroscia), Lingua di vacca comune (Italia), Liseuron (Piemonte, Frugarolo), Maine (Lombardia, Brescia), Mamiole (Piemonte, Mombaruzzo), Roebas (Emilia-Romagna, Piacenza), Roemes (Lombardia, Brescia), Rombice dei prati (Toscana), Romice comune (Italia), Romice ottusifoglio (Italia), Rumes (Piemonte), Rumixia (Liguria, Voltri), Stalaas (Lombardia, Valle Camonica).