L’artemisia cerulea è una specie dell'Europa mediterranea, che in Italia cresce lungo le coste della penisola e della Sardegna, in ambienti salini litoranei. La distribuzione regionale è ristretta alle coste del Friuli, con poche stazioni nella provincia di Trieste, soprattutto nei dintorni di Muggia. Rarissima a Trieste, si concentra lungo la sponda nord nel tratto distale del canale navigabile presso riva Verrazzano. La specie era utilizzata in campo medico, dove un tempo era conosciuta come efficace antiparassitario, contro i disturbi gastrici, epatici e come stimolante per l'appetito. Ancora oggi è usata per aromatizzare liquori, come la grappa. Come le altre specie congeneri, contiene il tossico thujone, per cui la commercializzazione dell'assenzio era vietata in Francia sino a poco tempo fa. Il nome generico era già in uso presso i Greci antichi ma è di etimologia incerta: potrebbe riferirsi alla dea Artemide (Diana) o alla regina Artemisia, moglie di Mausolo, re di Caria; quello specifico deriva dal latino 'caeruleus' (ceruleo, azzurro), ed è riferito al colore delle foglie. Forma biologica: camefita suffruticosa. Periodo di fioritura: settembre-ottobre.

Nome italiano: Amarella (Toscana), Ambrosia marina (Sicilia), Artemisia cerulea (Toscana), Artemisia cerulea (Italia), Artemisia palmata (Toscana), Artemisia palustre (Toscana), Artemisia rubella (Toscana), Assenzio gentile (Toscana), Assenzio litorale (Italia), Assenzio marino (Toscana), Assinziu di scogghi (Sicilia), Erba S.Maria (Piemonte), Santonego (Veneto, Istria), Santonic (Friuli), Santonica (Toscana), Sinsiolo marin (Veneto, Venezia).