La radicchiella a foglie di tarassaco è una specie a distribuzione mediterraneo-atlantica presente in diverse regioni d'Italia. Nella nostra regione è forse di antica introduzione ed è diffusa dalla costa ai fondivalle del settore alpino; in Carso è comunissima ovunque; rispetto alle citazioni dell'800 che la davano per rara, ha avuto un forte incremento dovuto alla crescente ruderalizzazione. Frequente a Trieste, si concentra sia in ambienti naturali che in aree urbanizzate. Cresce sia negli aspetti più freschi dei prati stabili ad Arrhenatherum che ai margini di strade, nelle aiuole, alla base di muri, nelle discariche etc., su suoli argillosi per lo più carbonatici, piuttosto freschi e ricchi in composti azotati, dal livello del mare alla fascia montana. Le foglie giovani sono commestibili da crude e da cotte. Il nome generico deriva dal greco 'krepis' (scarpa), per l'aspetto delle foglie basali appressate al suolo (o forse per quello dei frutti)); il nome specifico si riferisce alle foglie vagamente simili a quelle del tarassaco. Forma biologica: terofita scaposa/ emicriptofita bienne. Periodo di fioritura: febbraio-ottobre.

Nome italiano: Crepis a foglie di Tarassaco (Italia), Lattuchedda di lu Signuri (Sicilia), Mammalucca (Sardegna, Nuoro), Radicchiella a foglie di Tarassaco (Italia), Semprugni (Liguria, Bordighera).