La panicella maggiore è una pianta annua di origine mediterranea divenuta subcosmopolita nelle zone temperato-calde, presente in quasi tutte le regioni d'Italia. La distribuzione regionale si concentra nella parte meridionale del territorio; in Carso la specie è rara e sparsa; per la Val Rosandra vi sono segnalazioni, non confermate recentemente, dalla fine dell'800 agli anni '50. La sua presenza nel Triestino è documentata dal 1896-97; attualmente rarissima a Trieste sia in ambienti naturali che in aree urbane, è segnalata su un marciapiede di viale Tartini e in via del Pane Bianco (43 m). Cresce in vegetazioni disturbate, nelle colture sarchiate, nei coltivi, in giardini e vigneti, su suoli subaridi, ricchi in basi e composti azotati ma subneutri, poveri in humus, dal livello del mare a 1200 m circa. Il nome generico deriva dal greco 'era' (signora, padrona) e 'agrostis' (gramigna); il nome specifico si riferisce al paese di Cigliano (VC) in Piemonte, da cui fu descritta per la prima volta. Forma biologica: terofita scaposa. Periodo di fioritura: marzo-ottobre.

Nome italiano: Eragrostis maggiore (Italia), Gramignone (Toscana), Panicella maggiore (Italia), Panizela (Veneto, Verona).