Il pabbio italico, a dispetto del nome specifico, è una pianta annua originaria dell’Asia ma divenuta subcosmopolita, presente come avventizia, in due sottospecie, in tutte le regioni d’Italia (non ritrovata da lungo tempo in Calabria e in Sicilia). La subsp. pycnocoma è nota per tutte le regioni dell’Italia settentrionale (salvo che per la Valle d’Aosta e l’Emilia-Romagna) e per la Toscana. La distribuzione regionale è ancora poco nota: indicata per la prima volta per le dune di Grado, la specie si è diffusa notevolmente nelle aree planiziali e collinari della Regione, sino ai fondivalle del settore alpino. Rara a Trieste, si concentra all'interno dell'area urbana, ma alcuni esemplari sono segnalati anche nelle aree verdi della periferia; è stata rinvenuta in via Pirandello, in via Almerigotti (70 m), in via Usodimare, presso il torrente Grande al lato di Boschetto (100 m) e nel Parco di Villa Revoltella (200 m). Cresce in ambienti disturbati, di solito alla periferia degli abitati, su binari dismessi, nelle aiuole e nei campi abbandonati, al di sotto della fascia montana. In Cina e in altre parti dell’Asia la specie è utilizzata per l’alimentazione umana da tempi antichissimi; la sua presenza in Europa è nota da tempi preistorici. Il nome generico, dal latino 'saeta' (setola), fa riferimento alle setole che si sviluppano alla base delle spighette; il nome specifico si riferisce all’Italia, da cui la specie fu descritta nonostante la sua origine asiatica; il nome della sottospecie deriva dal greco ‘pyknós’ (denso) e ‘kóme’ (chioma) in riferimento all’aspetto dell’infiorescenza. Forma biologica: terofita scaposa. Periodo di fioritura: luglio-settembre. Syn.: Setaria viridis (L.) P. Beauv. subsp. pycnocoma (Steud.) Tzvelev

Nome italiano: Pabbio a spiga grossa (Italia), Setaria a chioma grossa (Italia), Setaria a spiga grossa (Italia), Setaria picnocoma (Italia).