Il pabbio coltivato è una pianta annua di origine forse centro-asiatica, uno dei più antichi cereali coltivati in Europa (resti nelle tombe neolitiche) ma oggi da noi quasi dimenticato, mentre in Asia è ancora coltivato su larga scala. La specie è oggi presente in tutte le regioni d’Italia ma in genere poco frequente. La distribuzione regionale, piuttosto lacunosa, si concentra nella bassa pianura friulana e nel Carso, con stazioni sparse sino all’area dell’Anfiteatro Morenico. La sua presenza nel Triestino è documentata dal 1882; attualmente la specie è rarissima a Trieste, e segnalata in via Navali (40 m). Viene ancor oggi coltivata qua e là per la produzione di becchime per gli uccelli, e appare a volte allo stato subspontaneo in ambienti ruderali, dal livello del mare a 600 m circa. Il nome generico, utilizzato anche dagli antichi romani, veniva usato per delle Poaceae utili alla panificazione; il nome specifico significa ‘simile al miglio’. Forma biologica: terofita scaposa. Periodo di fioritura: luglio-agosto.

Nome italiano: Pabbio (Italia), Pabbio coltivato (Italia), Pabbio ruderale (Italia).