PAPAVERACEAE Juss. Ranunculales Juss. ex Bercht. & J.Presl Ranunculanae Takht. ex Reveal Magnoliidae Novák ex Takht.
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© Dipartimento di Scienze della Vita, Università di Trieste Andrea Moro Distributed under CC BY-SA 4.0 license.
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Il papavero da oppio è una pianta annua a distribuzione originariamente mediterraneo-orientale-turanica, oggi presente, di solito come avventizia, in tutta la regione mediterranea; la specie è affine, e forse deriva, da P. setigerum, che ha una distribuzione mediterraneo-occidentale. In Italia viene spesso coltivata a scopo ornamentale o per la produzione dei semi commestibili (soprattutto sulle Alpi) e appare allo stato subspontaneo in quasi tutte le regioni d’Italia. Nell'area metropolitana di Roma la specie, aliena casuale, è molto rara e limitata al centro urbano. La coltivazione nell’Europa meridionale è comprovata sin dal Neolitico; vi sono testi in cuneiforme risalenti al 4000 a.C che citano la specie come pianta medicinale; nell’antica Grecia la capsula del papavero da oppio era il simbolo di Morfeo, il dio dei sogni, di Nyx, la dea della notte, e di Thanatos, il dio della morte; il termine stesso ‘oppio’ deriva dal greco ‘opos’ (succo). Nell'impero romano la pianta era ampiamente utilizzata come farmaco, ma a partire dal medioevo la coltura venne scoraggiata e riapparve solo grazie all’influenza della medicina Araba. La specie contiene diverse sostanze ad azione stupefacente, tra cui morfina (da cui si ricava l’eroina), tebaina, codeina, papaverina, e noscapine. I semi, a basso contenuto di alcaloidi, sono comunemente utilizzati nella cucina di culture diverse, da quella indiana (entrano nella preparazione del curry) a quella delle Alpi (ove vengono usati ad esempio per aromatizzare il pane); da essi si ricava anche un olio commestibile. La specie viene spesso coltivata anche a scopo ornamentale, in diverse cultivar che a volte (ma non sempre) contengono basse dosi di morfina (meno dell'1%), ma concentrazioni elevate di altri alcaloidi. In Italia è vietata l’estrazione degli alcaloidi, ma è permesso coltivare un piccolo numero di esemplari a scopo ornamentale. Australia, Turchia e India sono i maggiori produttori di papavero per scopi medicinali, mentre in Afghanistan la specie viene coltivata estesamente per la produzione illegale di droga. Il nome generico deriva dall'arabo 'papámbele' a sua volta derivato dal sanscrito 'papavira' o 'papavara' (succo nocivo); l'ipotesi di derivazione dal celtico 'papa' (pappa per bambini per conciliarne il sonno) sembra insostenibile; il nome specifico si riferisce ai ben noti effetti degli oppiacei. Forma biologica: terofita scaposa. Periodo di fioritura: maggio-agosto. |
Nome italiano: Beltis (Sardegna, Sard. merid.), Cucuzzeddi di sonnu (Sicilia, i frutti), Maguoja (Friuli, Carnia), Pabaosu (Sardegna), Pabauli de Spagna (Sardegna), Pabauli di potecaria (Sardegna), Pabauli furisteri (Sardegna), Paboile (Sardegna, Nuoro), Papaburru (Sardegna), Papaer (Lombardia, Brescia), Papagno de la suonno (Campania, Ischia), Papagnone (Abruzzi, Larino), Papamberu (Abruzzi, Larino), Papambre (Abruzzi, Larino), Papambrele (Abruzzi, Larino), Papambrone (Abruzzi, Larino), Papapagnu (Basilicata, Potenza), Paparina (Calabria), Papauli (Sardegna), Papausciu (Sardegna), Papavar (Friuli), Papavau (Liguria, Genova), Papaveo (Liguria, Genova), Papaver (Lombardia, Brescia), Papaver (Friuli), Papaver bianch (Piemonte), Papaver da ort (Emilia-Romagna, Piacenza), Papavero da oppio (Italia), Papavero domestico (Toscana), Papavero indiano (Toscana), Papaveru furisteri (Sardegna), Papaveru medicinali (Sardegna), Papevar (Emilia-Romagna, Romagna), Papola (antichi), Pappardo (antichi), Pappardolo (antichi), Pappardolo (Toscana), Pappavero (Toscana), Papurru (Sardegna), Popolana (Lombardia, Como), Poupoulon (Lombardia, Pavia), Pupazu (Sardegna, Nuoro), Pupla (Veneto, Ferrara), Pupuzu (Sardegna, Nuoro), Rosoni (Toscana), Sdormia (Lombardia, Brescia), Tanda (Sardegna, Nuoro), Tanda bera (Sardegna, Nuoro).
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© Dipartimento di Scienze della Vita, Università degli Studi di Trieste Andrea Moro Comune di Trieste, località Aquilinia, area prativa sulla sommità del Montedoro., FVG, Italia 18/5/05 0.00.00 Distributed under CC BY-SA 4.0 license.
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© Dipartimento di Scienze della Vita, Università degli Studi di Trieste Andrea Moro Comune di Trieste, località Aquilinia, area prativa sulla sommità del Montedoro., FVG, Italia 18/5/05 0.00.00 Distributed under CC BY-SA 4.0 license.
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© Dipartimento di Scienze della Vita, Università degli Studi di Trieste Andrea Moro Isola di Giannutri., Toscana, Italia 17/05/2006 Distributed under CC BY-SA 4.0 license.
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© Dipartimento di Scienze della Vita, Università degli Studi di Trieste Andrea Moro Comune di Forni di Sopra, Giardino Botanico., Friuli Venezia-Giulia, Italia 28/06/2008 Distributed under CC BY-SA 4.0 license.
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© Dipartimento di Scienze della Vita, Università degli Studi di Trieste Andrea Moro Comune di Forni di Sopra, Giardino Botanico., Friuli Venezia-Giulia, Italia 28/06/2008 Distributed under CC BY-SA 4.0 license.
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© Dipartimento di Scienze della Vita, Università degli Studi di Trieste Andrea Moro Comune di Forni di Sopra, Giardino Botanico., Friuli Venezia-Giulia, Italia 28/06/2008 Distributed under CC BY-SA 4.0 license.
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© Hortus Botanicus Catinensis - Herb. sheet 004327
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© Dipartimento di Scienze della Vita, Università di Trieste Andrea Moro Comune di Padova, Orto Botanico, Veneto, Italia 11/05/2015 Distributed under CC BY-SA 4.0 license.
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© Dipartimento di Scienze della Vita, Università di Trieste Andrea Moro Comune di Trieste, località Aquilinia, area prativa sulla sommità del Montedoro, Friuli Venezia Giulia, Italia 18/05/2005 Distributed under CC BY-SA 4.0 license.
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© Dipartimento di Scienze della Vita, Università di Trieste Andrea Moro Comune di Padova, Orto Botanico, Veneto, Italia 11/05/2015 Distributed under CC BY-SA 4.0 license.
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© Dipartimento di Scienze della Vita, Università di Trieste Andrea Moro Comune di Trieste, località Aquilinia, area prativa sulla sommità del Montedoro, Friuli Venezia Giulia, Italia 18/05/2005 Distributed under CC BY-SA 4.0 license.
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© Dipartimento di Scienze della Vita, Università di Trieste Andrea Moro Comune di Padova, Orto Botanico, Veneto, Italia 11/05/2015 Distributed under CC BY-SA 4.0 license.
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© Dipartimento di Scienze della Vita, Università di Trieste Andrea Moro Comune di Firenze, Giardino del Museo Archeologico Nazionale, Toscana, Italia 06/05/2017 Distributed under CC BY-SA 4.0 license.
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© Dipartimento di Scienze della Vita, Università di Trieste Andrea Moro Comune di Firenze, Giardino del Museo Archeologico Nazionale, Toscana, Italia 06/05/2017 Distributed under CC BY-SA 4.0 license.
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© Dipartimento di Scienze della Vita, Università di Trieste Andrea Moro Comune di Roma, Orto Botanico dell'Università di Roma, Lazio, Italia 05/06/2017 Distributed under CC BY-SA 4.0 license.
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© Dipartimento di Scienze della Vita, Università di Trieste Andrea Moro Comune di Roma, Orto Botanico dell'Università di Roma, Lazio, Italia 05/06/2017 Distributed under CC BY-SA 4.0 license.
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© Dipartimento di Scienze della Vita, Università degli Studi di Trieste Andrea Moro Comune di Padova, Orto botanico, PD, Veneto, Italia 04/06/2023 Distributed under CC BY-SA 4.0 license.
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