Il platano orientale è un grande albero deciduo originario del Mediterraneo orientale e dell'Asia occidentale, con areale esteso sino all’Afghanistan. In Italia è spontaneo in Sicilia e nell'Italia meridionale, dal livello del mare a 600 m circa. Nell'area metropolitana di Roma la specie, aliena naturalizzata, è molto rara e localizzata in due stazioni del centro urbano. Predilige terreni freschi e fertili, di origine alluvionale, ma è in grado di sopravvivere, una volta stabilito, anche in terreni aridi. Tipicamente, in natura si trova in prossimità di corsi d'acqua. Il legname è pesante, poco durevole e viene utilizzato per mobili, compensati e legna da ardere. La specie viene anche largamente coltivata a scopo ornamentale in pachi e giardini, e nelle alberature stradali. Il nome generico deriva dal greco 'platys' (largo), in riferimento alla forma ampia delle foglie e della chioma; il nome specifico si riferisce alla sua distribuzione naturale nel bacino mediterraneo orientale. Forma biologica: fanerofita scaposa. Periodo di fioritura: aprile-giugno.

Nome italiano: Castagnazza sarvaggia (Sicilia, Catania), Chiuppu (Sicilia, Avola), Durbu (Sicilia), Platan (Emilia-Romagna), Platano d'Oriente (Toscana), Platano de montagna (Veneto, Verona), Platano orientale (Italia), Platen (Lombardia), Platen (Emilia-Romagna), Pratanu (Sicilia), Turbu (Sicilia, Modica).