La veccia dolce annerente è una pianta annua a distribuzione mediterraneo-turanica, presente in tutte le regioni dell'Italia centrale, mreridionale e insulare e in poche regioni settentrionali, coltivata sin dal neolitico per l'alimentazione umana. Nell'area metropolitana di Roma questa sottospecie, aliena naturalizzata, è rara all'interno e al di fuori del raccordo anulare. Il seme, poco digeribile e poco appetitoso, veniva essiccato, macinato e mescolato a farina di cereali per la preparazione del pane; la sottospecie nominale era ampiamente coltivata dai Romani come ottima pianta foraggera; la subsp. macrocarpa è presente in Liguria e in tutte le regioni dell'Italia centrale, meridionale e insulare. Cresce in incolti aridi, al di sotto della fascia montana inferiore. Il nome generico deriva dal latino 'viere' o 'vincire' (legare), in riferimento alla presenza dei cirri con cui molte specie si avvinghiano a un sostegno; il nome specifico significa ‘dai frutti grandi’. Forma biologica: terofita scaposa. Periodo di fioritura: giugno-luglio. |