Il lentisco è una pianta mediterranea diffusa allo stato spontaneo lungo tutti i litorali italiani salvo quelli dell’Adriatico settentrionale. Nell'area metropolitana di Roma la specie, presente in alcune stazioni del settore urbano, è frequente in tutta la zona litoranea. È una specie eliofila, termofila e xerofila, tipica della macchia mediterranea sempreverde. Il lentisco è spesso impiegato nei giardini mediterranei e rocciosi poiché resiste bene alle potature drastiche ed è adatto per la costituzione di siepi geometriche. Il legno è apprezzato per lavori di intarsio e per piccoli lavori al tornio, grazie alla durezza e al bel colore rosso-venato. In passato veniva usato per produrre carbone vegetale e ancor oggi si usa localmente per alimentare i forni a legna delle pizzerie. Le foglie, ricche di tannini, venivano usate per la concia delle pelli. Effettuando incisioni sul tronco si ottiene una resina che si rapprende all'aria (mastice); essa ha un odore caratteristico e viene chiamata ‘mastice di Chio’; la parola ‘mastice’deriva essa stessa dal greco ‘mastìche’, che indicava la resina prodotta dal lentisco, utilizzata ad uso masticatorio per l’azione antinfiammatoria e antisettica e per il sapore gradevole. Il nome del genere deriva dal greco ‘pistákion’, assonante con il persiano ‘pistáh’ (ricco di farina), che si riferisce ai frutti del pistacchio vero (P. vera); il nome specifico è quello latino della pianta. Forma biologica: fanerofita cespugliosa/ fanerofita scaposa. Periodo di fioritura: marzo-maggio.

Nome italiano: Agromato (Calabria, Reggio), Agrosaja (Calabria, Palmi), Ben (Liguria, Porto Maurizio), Bosch da calliè (Piemonte, Torino), Carubba sarvaega (Liguria, Genova), Chessa (Sardegna, Olzai), Dentischio (Toscana), Dentisco (Toscana), Fisteccu sarvaegu (Liguria, Genova), Galletti (Liguria, Chiavari), Hessa (Sardegna, Olzai), Lentis (Lombardia, Bergamo), Lentischio (Toscana), Lentisco (Toscana), Lentisco (Italia), Lentiscu (Liguria, Genova), Lentiso (Abruzzi, Aquila), Lestincanu (Sardegna, Nuoro), Lestinci (Puglia, Lecce), Lestincu (Sardegna, Nuoro), Lestingo (Basilicata, Potenza), Lintiscu (Calabria), Listinchine (Sardegna, Bosa), Listincu (Sicilia), Listincu (Sardegna, Nuoro), Lostincu (Sardegna, Nuoro), Lustinchina (Sardegna, Nuoro), Macchia (Basilicata, Potenza), Moddizzi (Sardegna, Nuoro), Moddizzia (Sardegna, Nuoro), Mortella (Marche), Mortella salvatica (Toscana, Scandicci), Mortella salvatica (Emilia-Romagna), Murta (Liguria, Genova), Murtante (Liguria, Chiavari), Murtascu (Liguria, Chiavari), Murtin (Liguria, Noli), Pistacchio lentisco (Italia), Prinesse (Liguria, Porto Maurizio), Schino (Abruzzi, Teramo), Scinari (Calabria, Reggio), Scinidi (Calabria, Bova), Scino (Abruzzi, Teramo), Scinu (Calabria), Scorapo (Campania, Terra di Lavoro), Scortegabeccu (Liguria, Porto Maurizio), Sondro (Italia), Sondro (Toscana, Volterra), Sonnolo (Toscana), Sontro (Toscana, Pisa), Stigi (Abruzzi, Teramo), Stigno (Puglia, Barletta), Stigno (Calabria), Stincia (Campania, Avellino), Stincio (Abruzzi, Campobasso), Stinco (Italia), Stincu (Calabria), Stincu (Sardegna, Nuoro), Stincu (Sicilia), Stinge (Basilicata, Potenza), Stingio (Puglia, Barletta), Stingio (Abruzzi, Teramo), Stingo (Calabria, Reggio).