La buglossa azzurra è una specie a distribuzione eurimediterranea presente in quasi tutte le regioni d'Italia. Nell'area metropolitana di Roma la specie è rara. Cresce negli incolti, ai bordi di campi e strade, in ambienti ruderali e in pascoli aridi, al di sotto della fascia montana inferiore. Le foglie giovani sono considerate commestibili, ma la pianta sembra contenere alcaloidi potenzialmente tossici. Il nome generico deriva dal greco 'ankousa' (belletto): dalla radice di alcune specie si estraeva una sostanza colorante rossa usata in cosmetica dagli antichi Greci e Romani; il nome specifico si riferisce al colore dei fiori. Forma biologica: emicriptofita scaposa. Periodo di fioritura: aprile-luglio.

Nome italiano: Ancusa azzurra (Italia), Borai salvadegh (Lombardia, Brescia), Bourai badoch (Liguria, Nizza), Buglosa (Veneto, Verona), Buglossa (Toscana), Buglossa azzurra (Italia), Buglossa volgare (Toscana), Bugulosa (Lombardia, Valtellina), Buras dij gerb (Piemonte), Burraccia salvatica (Sardegna, Cagliari), Erba de porcus (Sardegna, Cagliari), Lengua de bo (Lombardia, Brescia), Lengua ed bo (Emilia-Romagna, Reggio), Lengva d'bo (Emilia-Romagna, Romagna), Lingua buona (Liguria, Bordighera), Lingua di bue (Toscana), Lingua di cani (Sicilia, Etna), Lingua di gatto (Puglia, Lecce), Lingua di manzo (Toscana), Lingua di voi (Sicilia), Semenza uccelli (Basilicata, Matera), Vurraina di mora (Sicilia, Modica).