La vedovina comune è una specie a vasta distribuzione eurasiatica presente, con due sottospecie, in molte regioni dell'Italia continentale, ma confusa con specie affini in alcune regioni settentrionali. Nell'area metropolitana di Roma la specie è rarissima. Cresce in prati e pascoli aridi, in cenosi erbacee nei macereti e sui versanti erosi, negli incolti, in radure e bordi boschivi, dal livello del mare a 1500 m circa. Il nome generico deriva dall'antico uso contro la scabbia; il nome specifico, di significato incerto, significa ‘dei colombi’. Forma biologica: emicriptofita scaposa. Periodo di fioritura: giugno-ottobre.

Nome italiano: 'Nfila ceusi (Sicilia, Avola), Antugnei sarvaeghi (Liguria, Sarzana), Barbe di bech (Friuli, Carnia), Erba carbona (Liguria, Bordighera), Erva cavaleri (Sicilia), Erva cavaliera (Sicilia), Filu d'amuri (Sicilia, Modica), Furcella (Abruzzi), Gallina grassa (Toscana, Cerreto d'Empoli), Morze del diavolo (Campania, Napoli), Muscin (Emilia-Romagna, Reggio), Occhio di pernice (Lombardia, Pavia), Rustia (Toscana), Scabiosa colombina (Italia), Sciumein (Emilia-Romagna, Reggio), Sciumin (Emilia-Romagna, Reggio), Scue (Piemonte), Soffioni (Toscana, Cerreto d'Empoli), Vedoela (Veneto, Verona), Vedoela salvadega (Veneto, Verona), Vedoina salvadega (Lombardia, Brescia), Vedovele salvadie (Friuli), Vedovella selvadega (Lombardia, Como), Vedovina selvatica (Italia), Veduvella (Liguria, Chiavari), Viduelle (Liguria, Porto Maurizio).