La nappola spinosa è una pianta annua di origine sudamericana presente come avventizia in tutte le regioni d’Italia salvo che in Valle d’Aosta (da lungo tempo non più osservata in Piemonte). Nell'area metropolitana di Roma la specie, aliena invasiva, è comunissima ovunque. Cresce in ambienti disturbati, nelle discariche, sulle macerie, negli incolti erbosi, lungo le strade, su suoli aridi almeno d’estate, dal livello del mare a 1000 m circa, ma con optimum nella fascia mediterranea. Il nome generico, dal greco 'xanthós' (giallo), deriva dall'uso di alcune specie per tingere i capelli in biondo, riferito già da Dioscoride; il nome specifico si riferisce alle vistose spine gialle triforcate presenti sui fusti. Forma biologica: terofita scaposa. Periodo di fioritura: luglio-ottobre.

Nome italiano: 'Mpiccicalora spinusa (Sicilia), Appizzaferru (Sicilia), Azzeccariellì (Campania, Napoli), Cardogna co le zecche (Campania, Napoli), Carpola spinosa (Puglia, Lecce), Lappole (Toscana, Val di Chiana), Lappole piccole (Toscana, Val di Chiana), Lappolone ad oliva (Puglia, Lecce), Nappola spinosa (Italia), Spine co le zecche (Campania, Napoli), Spini d'asino (Toscana, Val di Chiana), Spinì de musso (Veneto, Istria), Strappa lana (Toscana, Val di Chiana), Tira caei (Lombardia, Brescia), Xanzio spinoso (Italia), Zecche spenose (Campania, Napoli).