La lattuga coltivata è una specie di origine incerta, coltivata già dagli antichi Egizi, inizialmente per la produzione di olio dai semi, poi per le foglie commestibili; essa era quindi ben nota anche agli antichi Greci e Romani; durante il Rinascimento vennero selezionate numerose cultivar, alcune delle quali ancor oggi in commercio. La specie è presente come avventizia sfuggita alla coltivazione in molte regioni d'Italia. Nell'area metropolitana di Roma la specie è coltivata e la si può trovare talvolta allo stato subspontaneo nel settore interno al raccordo anulare. Cresce in luoghi piuttosto disturbati presso gli abitati, su suoli piuttosto ricchi in composti azotati, dal livello del mare alla fascia montana inferiore. Il nome generico allude alla presenza di un latice bianco, tipico di molte altre Asteraceae liguliflore; il nome specifico significa 'coltivata'. Forma biologica: emicriptofita bienne. Periodo di fioritura: maggio-agosto.

Nome italiano: 'Nzalata (Abruzzi), Amarulla (Marche), Amarulla (Italia), Cupetta (Sardegna, Nuoro), Gupetta (Sardegna, Nuoro), Insalae (Emilia-Romagna, Bologna), Insalata (Italia), Insaleta (Emilia-Romagna, Reggio), Laciuga (Liguria, Mentone), Laitua (Piemonte), Laituga (Liguria, Chiavari), Lattia (Sardegna), Lattua (Sardegna, Ogliastro), Lattuca (Italia), Lattuca (Sardegna), Lattuca (Campania, Avellino), Lattuga (Liguria, Genova), Lattuga (Toscana), Lattuga coltivata (Italia), Lattuna (Abruzzi), Latuga (Lombardia), Latuga (Veneto, Verona), Latuga (Emilia-Romagna, Reggio), Latuje (Friuli), Leituga (Liguria, Genova), Manigot (Piemonte), Maruddaci (Calabria, Anoia), Maruddi (Calabria, Bova), Marulja (Calabria, Bova), Ortolanela (Veneto, Verona), Rissetto (Liguria, Genova), Salada (Veneto, Verona), Salata (Veneto, Treviso, Istria), Salate (Friuli), Simmelli (Liguria, Genova).