L’elleboro fetido è una specie a distribuzione europeo-subatlantica presente in quasi tutte le regioni dell'Italia continentale. Nell'area metropolitana di Roma la specie è rarissima e presente esclusivamente nel settore al di fuori del raccordo anulare. Cresce in querceti e boschi misti di latifoglie decidue, di solito nelle radure o ai loro margini, con optimum al di sotto della fascia montana inferiore. La pianta contiene un alcaloide tossico, l'elleborina; in alcune regioni d'Italia viene anche chiamata 'erba nocca' perché serviva a curare (annoccare) animali domestici dalle ferite purulente: si introduceva il rizoma nella ferita, e l'elleborina faceva maturare il bubbone. Il nome generico è di etimologia incerta: potrebbe derivare dal semitico 'helebar' che in greco designava una pianta usata contro la follia, oppure dal greco 'helein' (far morire), per la velenosità di tutte le specie, oppure ancora dal fiume greco Hellèboros che attraversa la città di Antkyra, dove nell'antichità si utilizzava contro la pazzia una pianta simile; il nome specifico si riferisce all'odore sgradevole della pianta. Forma biologica: camefita suffruticosa. Periodo di fioritura: gennaio-aprile.

Nome italiano: Campuren (Lombardia, Brescia), Cascadente femmina (Emilia-Romagna, Porretta), Cavolo di lupo (Toscana, Monte Murlo), Cavolo di lupo maschio (Toscana, Monte Murlo), Elabro nero (Toscana), Elabro puzzolento (Toscana), Ellebora (Liguria, Nizza), Elleboro fetido (Italia), Elleboro puzzolente (Italia), Erba dal mael ziton (Emilia-Romagna, Bologna), Erba de bias (Lombardia, Brescia), Erba draguna (Liguria, Bardineto), Erba nocca bastarda (Toscana), Erba spussia (Liguria, Porto Maurizio), Fava di morto (Liguria, Montalto), Favalupi (Campania, Avellino), Leber masc (Emilia-Romagna), Leboro (Piemonte, Asti), Leburu (Abruzzi, Aquila), Luserva (Liguria, Ponti di Nava), Luxersci (Liguria, Nasino), Luxerton (Liguria, Castagnola), Munnolo (Puglia), Nadeccio (Emilia-Romagna, Romagna), Pied de griffon (Piemonte), Pisciacan (Liguria, Porto Maurizio), Radeccia (Emilia-Romagna, Reggio), Radichella (Puglia), Rais de bò (Lombardia, Brescia), Redis da Ridigiar (Veneto, Belluno), Reion (Veneto, Monte Baldo), Rigia (Veneto, Belluno), Rizzitta (Calabria), Rizzotà (Calabria), Spuzzaroi (Veneto, Verona), Spuzzateste (Veneto, Verona), Toescegu (Liguria, Genova), Tuscigni (Liguria, Bardineto), Varigo (Liguria, Camporosso), Visciatere (Abruzzi).