Pastinaca sativa L. subsp. urens (Req. ex Godr.) Čelak.




APIACEAE Lindl.
Apiales Nakai
Asteranae Takht.
Magnoliidae Novák ex Takht.

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© Hippolyte Coste - Flore descriptive et illustrée de la France, de la Corse et des contrées limitrophes, 1901-1906 – Public domain - copyright expired.




Fonte / Source:
Portale della Flora d'Italia / Portal to the Flora of Italy
https://dryades.units.it/floritaly



La pastinaca comune è una specie a distribuzione originariamente eurosiberiana divenuta oggi subcosmopolita, presente, con tre sottospecie, in tutte le regioni d'Italia. Nell'area metropolitana di Roma la specie è rara in tutto il territorio. Cresce in vegetazioni da seminaturali nei prati, su suoli limoso-argillosi da basici a subacidi, piuttosto freschi e ricchi in composti azotati, dal livello del mare alla fascia montana inferiore. Le radici e le foglie sono commestibili: sin dall’antichità le radici venivano consumate come le carote ed erano popolarissime in cucina; oggi il loro uso è purtroppo quasi sparito nell’Europa meridionale, mentre persiste ancora in Europa settentrionale, ove le radici si trovano spesso in vendita nei negozi di ortaggi; le foglie provocano spesso reazioni fotoallergiche per la presenza di furanocumarina, prodotta a scopo difensivo (le concentrazioni sono più alte in presenza di bruchi di lepidotteri). Il nome generico, dal latino 'pastus' (cibo), si riferisce alla commestibilità della pianta; il nome specifico in latino significa ‘coltivata’. Forma biologica: emicriptofita bienne. Periodo di fioritura: luglio-agosto.



Nome italiano: Pastinaca bruciante (Italia).