La borsa del pastore è una specie originaria dell'Europa meridionale ma divenuta ormai subcosmopolita diffondendosi con le coltivazioni del frumento, presente in tutte le regioni d'Italia. La distribuzione regionale si estende su tutto il territorio; nell'area di studio si concentra presso gli abitati, da Ampezzo a Sauris di Sopra, a volte salendo a quote più alte presso gli stavoli e le malghe, come a Casera Razzo dove raggiunge i 1800 m. Cresce in vegetazioni disturbate e spesso esposte a calpestio, in giardini, nei coltivi, ai margini delle strade e in ambienti ruderali, su suoli abbastanza freschi e umiferi, ricchi in composti azotati, dal livello del mare alla fascia subalpina. Una singola pianta è capace di produrre più di 500.000 semi attaccaticci facilmente dispersi dagli animali. La pianta veniva utilizzata per curare le ferite; le foglie giovani sono commestibili. Il nome generico deriva dal latino 'capsa' (contenitore per papiri, cofanetto); quello specifico si riferisce alla somiglianza dei frutti con delle piccole bisacce. Forma biologica: emicriptofita bienne. Periodo di fioritura: marzo-ottobre.

Nome italiano: Barlet (Piemonte), Barlot (Piemonte), Borsa di pastore (Toscana, Val di Chiana), Borsa dou pastou (Liguria, Genova), Borsa pastore (Toscana), Borsa-pastore comune (Italia), Borsacchina (Toscana), Borsette (Veneto, Verona), Bursa d' pastor (Piemonte), Bursa de mazzone (Sardegna, Balotana), Bursa pastoris (antichi), Bursa pastoris (Emilia-Romagna, Romagna), Burza pasturi (Sicilia, Etna), Bussa de pastori (Sardegna, Cagliari), Capsella comune (Italia), Casetine (Lombardia, Brescia), Casselet (Lombardia, Pavia), Cassell (Lombardia, Milano), Cassetta (Lombardia, Pavia), Cimino (Campania), Consavele (Piemonte, Mosano), Curdunettu (Liguria, San Bernardo), Erba borsa (Lombardia, Brescia), Erba borsa (Liguria, Genova), Erba canari (antichi), Erba ciocca (Liguria, Quinto), Erba de feminas (Sardegna), Erba del pastore (Marche, Ancona), Erba gugiarella (antichi), Erba raperina (Toscana), Guselar (Friuli), Isperra calzones (Sardegna), Mastrozzu sarvaggiù (Sicilia), Misdaenza (Emilia-Romagna, Romagna), Musciglia de pastori (Sardegna), Peiver salvadegh (Emilia-Romagna, Reggio), Pintinela (Friuli, Carnia), Raperina (Puglia, Lecce), Rastielut (Friuli), Rube bez in glesia (Friuli), Sacco montagnolo (Toscana), Scarselliaa (Emilia-Romagna, Ravenna), Scarsellina (Puglia, Lecce), Scarselline (Veneto, Verona), Scherpasel (Piemonte, Sartirana), Traespich (Piemonte), Vurza di pasturi (Sicilia), Vurza di picuraru (Sicilia, Avola), Vurza pasturì (Sicilia).