© Luigi Rignanese Luigi Rignanese , Italia
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Il succiamele ramoso è una pianta annua a vasta distribuzione paleotemperata, presente in diverse regioni d'Italia ma in passato spesso confusa con specie affini. Cresce come parassita, soprattutto su piante coltivate, ma a volte anche su piante spontanee, sui cigli erbosi delle strade e nei prati, al di sotto della fascia montana. La pianta è debolmente velenosa per la presenza di aucubina ed è priva di clorofilla, ricavando tutta l’energia dalle radici delle piante ospiti. Il nome generico deriva dal greco ‘phelos’ (ingannatore) e ‘ancho’ (strangolo) in riferimento al parassitismo di questo genere. Forma biologica: terofita parassita. Periodo di fioritura: maggio-agosto.- Presenza nel Parco: diffusa soprattutto alle quote inferiori. - Casentino (Marcucci, 1889, sub Phelypaea ramosa; Baroni, 1897-1908, sub Kopsia ramosa), Bagno di Romagna, Giogana (Zangheri, 1966a). E' probabile che le segnalazioni siano da riferire non alla sottospecie nominale, assente in Toscana secondo la Checklist della Flora Vascolare Italiana (Conti et al., 2005) bensì alla subsp. nana (Reut.) Cout. o alla subsp. mutelii (F.W. Schultz) Cout. |
Nome italiano: Lamione d' la canva (Emilia-Romagna, Bologna), Lamione della canape (Toscana, Val di Chiana), Lupa (Veneto, Trento), Lupicedda turchina (Sicilia, Avola), Murbein (Emilia-Romagna, Reggio), Orobanche ramosa (Italia), Ortiga d' la canva (Emilia-Romagna, Bologna), Scalogna (Emilia-Romagna, Reggio), Succiamele piccolo (Toscana, Pisa, Scandicci), Succiamele ramoso (Italia).
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Giannantonio Domina Siracusa, Sicilia
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© Hippolyte Coste - Flore descriptive et illustrée de la France, de la Corse et des contrées limitrophes, 1901-1906 - Public domain - copyright expired.
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