La ventaglina fallace, che appartiene ad un difficilissimo complesso di specie apomittiche (in cui l'embrione si forma senza fecondazione, originando cloni geneticamente identici alla pianta madre), è presente lungo tutto l'arco alpino e sull’Appennino settentrionale e centrale. Cresce in prati sassosi e luoghi rupestri di altitudine. Il nome generico allude all'antico uso di questa pianta da parte degli alchimisti: in realtà non veniva usata la pianta, ma le minute goccioline di rugiada che si formano sulle foglie per il fenomeno della guttazione, che venivano raccolte e costituivano la cosiddetta 'acqua celestiale' o 'acqua dei saggi'. Forma biologica: emicriptofita rosulata. Periodo di fioritura: maggio-agosto. - Presenza nel Parco: entità del gruppo di Alchemilla vulgaris s.l. presumibilmente rara segnalata al M. Falco soltanto da Festi (2000), dal quale non si evince se il dato si basa su campioni antichi o recenti. |