La veccia silvana è una specie a vasta distribuzione eurosiberiana presente in tutte le regioni d'Italia, ma più rara in quelle meridionali. Cresce nelle faggete e in boschi misti di latifoglie decidue, nelle radure e ai loro margini, nelle siepi, in prati ombrosi e freschi, con optimum nella fascia montana. Sembra che la specie sia stata una delle prime piante a venire coltivate, sin dal Neolitico; oggi ha scarsa importanza come specie alimentare, ma è una buona pianta foraggera. Il nome generico deriva dal latino 'viere' o 'vincire' (legare), in riferimento alla presenza dei cirri con cui molte specie si avvinghiano a un sostegno; il nome specifico deriva dal latino 'saepes' (siepe) e si riferisce all'habitat. Forma biologica: emicriptofita scaposa. Periodo di fioritura: giugno-luglio. - Presenza nel Parco: diffusa soprattutto alle quote superiori. - La Verna (Caruel, 1860-64; Marcucci, 1889; Matteini, 1968; Siemoni et al., 1989-1998), Rincine-M. Massicaia (Sabato & Valenziano, 1975), Alto Archiano (Tassini, 1976), Par. Naz. vers. tos. (Viciani & Gabellini, 2002), Piancancelli-M. Falco (Zangheri, 1966a, sub Vicia sepium fo. montana; Zangheri, 1966b, sub V. sepium fo. montana), Poggio Martino, Poggio Palaio, Pian del Pero (Zangheri, 1966a, incl. V. sepium fo. montana), Campigna (Zangheri, 1966b, incl. V. sepium fo. montana), Par. Naz. vers. romagn. (Sirotti & Fariselli, 2002), Sasso Fratino (Gonnelli et al., 2006).

Nome italiano: Essa (Lombardia, Brescia), Veccia salvatica (Toscana), Veccia silvana (Italia), Viziu minutiddu (Sicilia).