LYCOPODIACEAE P.Beauv. ex Mirb. in Lam. & Mirb. Lycopodiales DC. ex Bercht. & J.Presl Lycopodiidae Bek.
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© Dipartimento di Scienze della Vita, Università degli Studi di Trieste Andrea Moro, © MichaelZahniser, © Hippolyte Coste
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Il licopodio clavato è una specie a vasta distribuzione subcosmopolita presente lungo tutto l'arco alpino e nell'Appennino settentrionale. Cresce in pascoli, brughiere a mirtilli, boschi di aghifoglie e faggete, su suoli acidi e umiferi piuttosto profondi, con optimum nella fascia montana superiore e in quella oroboreale. Le spore venivano raccolte in grande quantità e costituivano la 'polvere di licopodio': contengono un olio essenziale che brucia facilmente emettendo una viva luce gialla, e per questo si usavano (e sia pur di rado si usano tutt'oggi) per fabbricare i bengala. Il nome generico in greco significa 'piccolo piede di lupo', per le ramificazioni del fusto che richiamerebbero la zampa pelosa di un lupo; il nome specifico si riferisce alla forma clavata degli sporangi. La specie è rarissima e da tutelare. Forma biologica: camefita reptante. Periodo di sporificazione: luglio-aprile. - Presenza nel Parco: rarissima e da tutelare.(Gonnelli 2005a). - Falterona (Marcucci, 1889; Baroni, 1897-1908; Sirotti 1998; Gonnelli et al., 2002; Gonnelli 2005a), Prato alla Penna (Zangheri, 1966a; Zangheri 1966b; Sirotti 1998), Monte Peschiena (Zangheri 1966a; Zangheri 1966b), Camaldoli, Sodo dei Conti (Sirotti 1998), M. Falco (Gonnelli et al., 2002, Togni 2002, Gonnelli 2005a), Sodo De' Conti, Prato alla Penna (Padula 1988), Attualmente la presenza della specie è stata confermata in due sole stazioni: nella zona del monte Falterona e del M. Falco (Gonnelli et al., 2002; Togni, 2002). La citazione per Prato alla Penna non è stata confermata, rimane anche da controllare la presenza nel monte Peschiena. Le stazioni del Parco rappresentano il limite meridionale di vegetazione della specie in Italia, in quanto le stazioni di Monte Nerone e del Monte dei Fiori presso Ascoli Piceno non sono state recentemente confermate (Gonnelli et al. 2002). |
Nome italiano: Braghe d'orso (Lombardia, Pavia), Braghe d'urs (Lombardia, Valtellina), Braje d'ours (Piemonte, Pinerolo), Coa d' giari (Piemonte, Pinerolo), Coda di topo (Toscana), Colat (Friuli, Carnia), Erba dal mael parzent (Emilia-Romagna, Bologna), Erba strega (Toscana), Lavascuele (Piemonte, Pinerolo), Licopodi (Emilia-Romagna, Reggio), Licopodio (Toscana), Licopodio clavato (Italia), Musco clavato (Toscana), Musco terrestre (Toscana), Muscu terrestri (Sicilia), Zampa ed galina (Emilia-Romagna, Reggio).
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© Dipartimento di Scienze della Vita, Università degli Studi di Trieste Andrea Moro Comune di Sauris., FVG, Italia 6/2/05 0.00.00 Distributed under CC BY-SA 4.0 license.
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© Dipartimento di Scienze della Vita, Università degli Studi di Trieste Andrea Moro Ariège, Comune di Auzat, località Seleix, in faggeta. , Francia 6/2/05 0.00.00 Distributed under CC BY-SA 4.0 license.
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© Dipartimento di Scienze della Vita, Università degli Studi di Trieste Andrea Moro Ariège, Comune di Auzat, località Seleix, in faggeta. , Francia 6/2/05 0.00.00 Distributed under CC BY-SA 4.0 license.
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© Dipartimento di Scienze della Vita, Università degli Studi di Trieste Andrea Moro Comune di Sauris., FVG, Italia 6/2/05 0.00.00 Distributed under CC BY-SA 4.0 license.
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© Hortus Botanicus Catinensis - Herb. sheet 000497
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© MichaelZahniser – Wikimedia Commons, public domain MichaelZahniser – Wikimedia Commons, public domain
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Filippo Prosser Presso Malga Folgarida di Dimaro, TN, Trentino-Alto Adige, Italia
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