La carlina a testa grossa è una specie endemica della regione tirrenica settentrionale (Sardegna, Corsica, Appennino settentrionale). Cresce in prati e pascoli di altitudine e pendii aridi ventosi, su substrati silicei, tra 900 e 2000 m circa. Il nome generico deriva dal latino 'cardulina', che significa 'piccolo cardo', quello specifico deriva dal greco e significa 'a testa grossa', per le grandi dimensioni dei capolini. Forma biologica: emicriptofita scaposa. Periodo di fioritura: giugno-agosto. - Presenza nel Parco: diffusa soprattuttto alle quote superiori ma da confermare (v. oltre). - Camaldoli (Marcucci, 19/7/1864, FI); Prataglia (Parlatore, 9/8/1867, FI); Tra M. Cucco e Fonte del Prete, App. del Casentino (Parlatore, 25/7/1867, FI); Camaldoli, M. del Faggione (Marcucci, 1889, sub Carlina nebrodensis; Baroni, 1897-1908, sub C. nebrodensis); M. Falterona (Fiori, 27/6/1903, FI; Forasassi, 8/7/1952; 20/7/1953; 7/87/1953, FI; Bendini, 3/11/1958, FI); Passo del Muraglione (Zangheri, 1966a e 1966b, sub C. macrocephala var. nebrodensis); Rincine-M. Massicaia (Sabato & Valenziano, 1975, sub C. macrocephala var. nebrodensis). I campioni toscani sono stati così determinati in funzione della scheda di Fiori (Sch. Fl. It. Ex. Vol. XII, 1905, n. 185) ma per alcuni autori sono di dubbia attribuzione, così come riportato anche da Conti et al. (2005), che la considerano pianta endemica della sola Sardegna. Tutti i campioni citati dell’Erbario Centrale Italico (FI) sono stati revisionati da Meusel & Kaerstner nel 1973 che li attribuiscono a C. macrocephala; gli stessi autori in uno studio successivo (Meusel & Kaerstner, 1994), oltre a confermare la presenza della specie, attribuiscono tutte le piante dell'area ad una nuova varietà, la var. toscanensis Meusel & Kaerstner. La reale presenza dell'entità all'interno del Parco merita un approfondimento. |