La segale è una specie di origine centroasiatica, oggi ampiamente coltivata per la produzione di farina. La coltura è ristretta a zone fredde per latitudine o altitudine, grazie alla sua resistenza alle basse temperature che ne consente la semina autunnale anche in climi proibitivi per qualsiasi altro cereale. In Italia è coltivata su poche migliaia di ettari, prevalentemente sulle Alpi, e la coltura tende a diminuire con lo spopolamento delle zone marginali di montagna. Cresce su terreni poveri di calcare e spesso appare allo stato subspontaneo negli alvei fluviali, negli incolti e presso le vie. Il nome generico, di probabile origine esotica, è assonante con il latino ‘sécare’ (segare, falciare). Forma biologica: terofita scaposa. Periodo di fioritura: maggio-luglio. - Presenza nel Parco: rara e localizzata. - Casentino culta (Caruel, 1860-64-64-64), Par. Naz., vers. romagn. (Sirotti & Fariselli, 2002).

Nome italiano: Germana (Toscana), Germano (antichi), Germano (Campania, Avellino), Grano germano (Italia), Granu girmanu (Sicilia), Irmana (Sicilia), Irmanu (Sicilia), Jermano (Campania), Jermanu (Campania), Olira (antichi), Sagria (Calabria), Secala (Sicilia), Secene (Abruzzi), Secina (Abruzzi), Sega (Liguria, Valle d'Arroscia), Segala (Toscana), Segala (Veneto, Treviso), Segale (Toscana), Segale comune (Italia), Seghe (Liguria, Mentone), Seghel (Lombardia, Brescia), Segla (Emilia-Romagna), Segola (Toscana), Segola (Emilia-Romagna), Segra (Lombardia, Cant. Ticino), Seiga (Liguria, Genova), Seiga saverga (Liguria, Ronco), Seigla (Emilia-Romagna), Seigre (Liguria, Chiavari), Seigu (Liguria, Sosaigua), Sej (Piemonte), Sejrada (Piemonte), Siale (Friuli), Sreighe (Liguria, Rivarola di Chiavari), Uoriu frumientu (Sicilia).