Il gittaione comune è una pianta annua originaria delle steppe aralo-caspiche, da cui si è diffusa in epoca preistorica seguendo le coltivazioni di cereali (archeofita); attualmente è presente in Europa, Asia occidentale, Africa settentrionale e Nord America, dove è stata introdotta con le sementi provenienti dal Vecchio Mondo. È presente, ma ormai molto rara, su tutto il territorio italiano, dalla pianura ai fondivalle alpini. È un'infestante nei campi di grano e di altri cereali, su suoli argillosi e ricchi di elementi nutritivi; negli ultimi decenni è in fortissimo regresso quasi ovunque a causa delle moderne tecniche colturali. I semi contengono saponine velenose (gitagina, gitagenina), che la rendevano temuta dai contadini in quanto venivano macinati nelle farine assieme quelli dei cereali, causando gravi avvelenamenti noti con il nome di 'gitagismo' (nausee, vomito, cefalea, febbre, contrazioni muscolari, delirio). ll nome generico deriva dal greco 'agros' (campo) e 'stemma' (corona), ossia 'corona dei campi', mentre quello specifico, di antico uso popolare ('gittaione'), è di origine incerta. Forma biologica: terofita scaposa. Periodo di fioritura: maggio-giugno. - Presenza nel Parco: Bibbiena (Marcucci,1889, sub Lychnis githago; Baroni, 1897-1908, sub L. githago), S. Benedetto in Alpe, Passo del Muraglione, Campigna (Zangheri, 1966a), La Lama (Zangheri, 1966b). La segnalazione di Zangheri (1966b) per la Lama fa riferimento alla citazione del manoscritto e delle schede di Baccarini (dati inediti) relativo alla raccolta in zona da parte di Siemoni nel 1871. Tutte le segnalazioni sono piuttosto datate e pur essendo alcune posteriori al 1960 rimane da accertare l'attuale presenza della specie nel Parco, poiché la pianta è specie infestante dei campi di cereali, un tempo assai diffusi in tutta l’area ma oggi pressoché inesistenti.

Nome italiano: Agnela (Piemonte), Agnele (Liguria, Sella), Agneli (Piemonte), Agnelle (Piemonte, Asti), Agrostemma (Italia), Ainedda (Sicilia, Modica), Anelle (Piemonte), Campanella (Toscana), Cesarone (Veneto, Venezia), Chesso (Piemonte, Foglizzo), Chessoni (Piemonte, Foglizzo), Ciuchette (Piemonte, Cuneo), Closson (Piemonte, Canelli), Cocul (Friuli), Coglie (Liguria, Genova), Corso (Piemonte, Susa), Cossa (Piemonte, Susa), Cosso (Piemonte, Susa), Cosso (Piemonte), Erba nocca (Toscana, Montespertoli), Erba scit (Puglia, Lecce), Garoforo dij gran (Piemonte, Cambiano), Garufanèn di camp (Emilia-Romagna, Piacenza), Gettaione (Toscana), Gettone (Liguria, Genova), Gettone (Toscana), Gioglio (Toscana, Scandicci), Gioglio nero (Toscana, Scandicci), Giotiron (Veneto, Venezia), Giotòn (Friuli), Gioton (Veneto, Treviso), Giotton (Lombardia, Como), Giottòn (Emilia-Romagna, Piacenza), Git (Toscana), Git (Sicilia, Modica), Gitagine (Emilia-Romagna, Ravenna), Gitòn (Piemonte), Gittaione (Toscana), Gittaione comune (Italia), Gitterone (Toscana), Gittòn (Lombardia, Pavia), Gittone (Toscana), Giultùn (Piemonte, Carpeneto), Giutùn (Piemonte, Carpeneto), Giutùn (Emilia-Romagna, Reggio), Glotù (Lombardia, Brescia), Gran gitùn (Liguria, Genova), Granu di pebaru (Sardegna, Porto Torres), Itto (Abruzzi, Larino), Juttone (Emilia-Romagna, Bologna), Licchini di muntagna (Sicilia, Modica), Negrini (Veneto, Istria), Nela (Piemonte, San Germano), Nella (Liguria, Ponti di Nava), Nelo (Piemonte, Val S. Martino), Nieddone (Sardegna, Porto Torres), Niella (Liguria, Carcare), Nigella falsa (Toscana), Nigellastro (Emilia-Romagna, Ravenna), Occhio di pupa (Puglia, Barletta), Pseudomelantio (Toscana), Rosciola (Toscana, Pisa), Rosole (Veneto, Verona), Rusuola (Toscana, Pisa), Scorso (Piemonte, Asti), Senenu (Calabria), Staròn (Emilia-Romagna, Bologna), Uocchio di pupa (Abruzzi, Larino), Vescia (Piemonte, Novara).