L’abete dell’Himalaya, o abete morinda, è una conifera sempreverde originaria dell’Himalaya e dei massicci adiacenti, dalla parte nordorientale dell’Afghanistan all’India settentrionale al Nepal centrale e al Tibet, dove cresce ad altitudini comprese tra 2400-e 3600 m formando foreste assieme al Cedro dell’Himalaya (Cedrus deodara). La specie è divenuta anche un popolare albero ornamentale nei grandi giardini dell'Europa occidentale per gli aghi particolarmente lunghi portati da ramoscelli penduli. Da noi viene talvolta anche utilizzato per rimboschimenti. Il legname è utilizzato soprattutto pe rla produzione di carta. Il nome generico deriva dal latino 'pix' (resina o pece), sostanza prodotta in gran quantità da questi alberi; la specie è dedicata a un giardiniere scozzese di nome Smith, che sembra sia stato il primo a coltivare questa specie in Scozia negli anni ’20 del XIX secolo; il nome ‘abete morinda’ deriva dal nome comune in lingua nepalese. Forma biologica: fanerofita scaposa. - Presenza nel Parco: coltivato per rimboschimenti. - Foreste Casentinesi (Anonimo 1878), Arboreto Siemoni Badia Prataglia (Crudele et al., 2002), La Lama (Padula 1988 sub. P. morinda). Secondo l'Anonimo (1878), la specie è stata introdotta nel 1855.

Nome italiano: (Italia).