La ginestra spinosa è una specie europea diffusa prevalentemente nell'Europa centrale, in Italia comune lungo tutto l'arco alpino e nell'Appennino settentrionale, assente nelle regioni meridionali. È comune e diffusa in tutta l'area collinare del territorio euganeo, molto meno nelle aree pianeggianti. Cresce in boschi cedui aperti, nelle brughiere, in prati aridi, di solito su suoli acidi o acidificati, dal livello del mare alla fascia montana inferiore. Le parti verdi della pianta, se ingerite, possono provocare vomito e diarrea; i semi contengono alcaloidi tossici che agiscono sul sistema nervoso, producendo intensa salivazione e, in forti dosi, paralisi respiratoria. Il nome generico, di antico uso, deriva dalla radice celtica 'gen' che indicava un arbusto. Forma biologica: camefita suffruticosa. Periodo di fioritura: maggio-luglio.

Nome italiano: Anciua Cristi (Liguria, Bardineto), Becaili (Liguria, Borzoli), Bechettì (Liguria, Fontanabuona), Bonaje (Veneto, Belluno), Brugastrò sarvaego (Liguria, Mignanego), Bulimacola (Italia), Bulimacola di bosco (Toscana), Carusoea (Liguria, Masone), Dente de stria (Liguria, Cogorno), Genestra spinosa (Lombardia), Genestra tedesca (Lombardia), Giancare (Liguria, Bardineto), Ginestra germanica (Italia), Ginestra spin (Veneto, Mantova), Ginestra spinosa (Italia), Ginestrola (Piemonte), Ginestrone (Umbria, Perugia), Gonestra spinosa (Toscana), Inestra (Sicilia), Inestredda (Sicilia), Jenestra svizzera (Calabria), Legn maledett (Emilia-Romagna, Reggio), Mazzabech (Piemonte), Pelapegher (Emilia-Romagna, Reggio), Pelapegra (Emilia-Romagna, Modena), Scanna beccu (Liguria, Mele), Scannagatti (Liguria, Genova), Scardicci (Toscana), Scardiccione (Toscana), Spin de erba (Veneto, Belluno), Spina da furnu (Liguria, Carbuta), Z' nestra (Emilia-Romagna, Romagna), Z' nestreina da spen (Emilia-Romagna, Bologna), Zinestra (Emilia-Romagna, Romagna).