Il bagolaro è un albero originario dell'area paleotemperata, vale a dire Europa meridionale, Asia occidentale e Africa settentrionale, il cui areale nel tempo venne ulteriormente esteso dall'uomo verso nord. Oggi è una pianta coltivata un po' ovunque nei viali e nel verde urbano, presente in tutta Italia anche allo stato subspontaneo in siepi e boschetti presso gli abitati, al di sotto della fascia montana. Nei Colli Euganei è piuttosto diffuso, con una frequenza maggiore sui rilievi. È specie frugale che si presta bene all'utilizzo per il rimboschimento di pendii aridi; il fogliame costituisce ottimo foraggio e la pianta è mellifera. Ampiamente utilizzata nei parchi cittadini e nelle alberature stradali grazie alla rusticità, la resistenza all'inquinamento e la longevità, tende a volte persino a rompere i marciapiedi e il manto stradale a causa di un apparato radicale molto robusto ed esteso in superficie; per questo motivo l'albero è anche noto con il nome popolare di spaccasassi. Il legno, chiaro, molto resistente ed elastico, oltre che ottimo combustibile è impiegato in falegnameria per costruire attrezzi lignei di elevata resistenza come ruote, manici, remi, fruste e, un tempo, bastoni da passeggio chiamati, appunto, 'bagole' (dal latino 'baculae'). In alcune aree del Mediterraneo con i nòccioli delle drupe si costruivano rosari, oggi rimpiazzati da quelli di Melia azedarach (più grossi e più facili da lavorare), da cui il nome locale di 'albero dei rosari'. I frutti maturi sono commestibili e gradevoli, sebbene piuttosto scarsi di pericarpo, e costituiscono un alimento ambitissimo dagli uccelli, disseminatori principali della specie. Il nome generico era quello di un albero non meglio definito presso i Greci antichi, quello specifico in latino significa meridionale. Forma biologica: fanerofita scaposa. Periodo di fioritura: aprile-maggio.

Nome italiano: Amaransin (Piemonte, Oulx), Amarenzin (Piemonte, Oulx), Arcidiavolo (Toscana), Bacerata (Toscana), Bacolaro (Emilia-Romagna, Bologna), Bagatto (Toscana), Bagolar (Veneto, Verona), Bagolar (Friuli), Bagolare (Veneto, Vicenza), Bagolaro (Toscana), Bagolaro (Marche), Bagolaro comune (Italia), Bagoler (Veneto, Verona), Bagratica (Toscana), Bovolar (Friuli), Bozzarago (Roma), Brangioei (Piemonte), Bugratico (antichi), Cacaccia da capre (Abruzzi, Chieti), Caccami niuri (Sicilia, Avola), Caccamo (Sicilia, Palermo), Cagabulin (Liguria, Struppa), Calambersa (Sicilia, Linguaglossa), Celtis comune (Italia), Ceresa grea (Piemonte), Ceresa greca (Piemonte), Ciriminigit (Piemonte, Villanova d'Asti), Coccumo (Sicilia, Messina), Cojendre (Piemonte), Crupignar (Friuli), Cucumella (Calabria), Cucumella (Abruzzi, Aquila), Cucumella malecuiti, (Calabria), Falagrea (Piemonte), Falagria (Piemonte, Val di Susa), Falsarache (Campania, Terra di Lavoro), Falserache (Abruzzi), Fanfara (Piemonte, Asti), Fanfarin (Piemonte, Monferrato), Fanfarin (Lombardia, Pavia), Farfalaccio (Marche), Farfaricula (Veneto, Isola di Lesina), Fava grega (Liguria, Borzoli), Favaraggiu (Sicilia, Avola), Favaron (Piemonte, San Damiano), Favoraggi (Sicilia, Neti), Fedrighe (Lombardia, Valle Camonica), Flaggiracolo (Umbria, Perugia), Focarden (Lombardia, Valtellina), Focardeno (Lombardia, Valtellina), Fodregh (Lombardia, Valtellina), Fodrigh (Lombardia, Valtellina), Fodrigo (Lombardia, Valtellina), Foregan (Lombardia, Como), Fra giraco (Toscana), Fragè (Piemonte, Lomellina), Fraggiraco (Toscana), Fraggiracolo (Toscana), Fraggiragolo (Toscana), Fralegua (Liguria, Genova), Frascenago (antichi), Frassignol (Piemonte, Torino), Frassignolo (Emilia-Romagna, Bologna), Frassignuolo (Toscana), Frassinaj (Piemonte, Monsalvo), Fregiè (Lombardia, Cant. Ticino), Frigè (Piemonte, Lomellina), Frigiè (Lombardia, Pavia, Como), Frissiga (Lombardia, Bergamo), Frissighe (Lombardia, Valle Camonica), Fusciarago (Toscana), Gesuizzu (Puglia, Otranto), Ghinda (Piemonte, Baldiserro), Giracò (Toscana), Giracolo (Toscana), Giragolo (Toscana), Giragolo (Abruzzi, Teramo), Gojenda (Piemonte, Baldiserro), Gugarza (Sardegna, Cagliari), Gujenda (Piemonte, Baldiserro), Inescia (Lombardia), Inoscia (Piemonte, Alessandria), Ladogno (Veneto, Pirano), Legno delle rachette (Toscana), Lodogno (Veneto, Parenzo), Loto (Toscana), Loto ciliegio (Toscana), Loto Egizio (antichi), Melicocchio (Campania, Napoli), Melicoccio (Calabria), Melicucco (Calabria), Melieucchio (Calabria), Melo fioccolo (Campania, Napoli), Melofioccolo (Puglia, Lecce), Melosciucolo (Abruzzi, Foggia), Melosioccolo (Campania, Terra di Lavoro), Menecucco (Sicilia, Catania), Middicucchi (Sicilia, Palermo), Midducucchi (Sicilia, Messina), Milicucchi (Sicilia, Palermo), Milosciuccolo (Abruzzi, Teramo), Milosciuoccolo (Basilicata), Minicucca (Sicilia, Catania), Minicuccu masculinu (Sicilia, Etna), Molagine (Umbria, Perugia), Olmo bianco (Emilia-Romagna, Bologna), Olmo bianco (Toscana), Olmo gentile (Marche), Palpignan (Emilia-Romagna, Reggio), Passignolo (Toscana), Pepe saracino (Marche), Perlar (Veneto, Verona), Perlaro (Toscana), Perlaro (antichi), Perler (Veneto, Verona), Perolaro (Veneto, Belluno), Perpignan (Emilia-Romagna, Reggio), Pezabè (Lombardia, Brescia), Pianta da scurie (Veneto, Verona), Pirler (Veneto, Verona), Pirofioccolo (Campania, Napoli), Pisoler (Veneto, Treviso), Punzaruolo (antichi), Rameli (Lombardia, Bergamo), Romiglie (Lombardia, Brescia), Romilie (Veneto, Mantova), Romilie (Lombardia, Brescia), Rosecariello (Campania, Ischia), Senescin (Piemonte, Almese), Senserin (Piemonte, Almese), Spaccasass (Lombardia, Como), Spaccasassi (Toscana), Sugargia (Sardegna, Sassarese), Sulzaga (Sardegna, Sassarese), Surgaga (Sardegna, Sassarese), Surgiaga (Sardegna, Sassarese), Suria (Piemonte, Villanova d'Asti), Surzaga (Sardegna, Sassarese), Tanescia (Piemonte), Teia (Piemonte, Novara), Tenescia (Piemonte), Tnesce (Piemonte), Tnesche (Piemonte), Tnescia (Piemonte), Tnisce (Piemonte), Tnische (Piemonte), Tremoulin (Piemonte), Trufarello (Piemonte), Zafarem (Sicilia, Messina), Zizzivizzo (Puglia, Otranto), Zizzuizzu (Puglia, Otranto), Zurgaxi (Sardegna, Sassarese).