L'angelica selvatica è una specie a vasta distribuzione eurosiberiana presente in quasi tutte le regioni d'Italia. Cresce in ambienti umidi e periodicamente inondati, su suoli argillosi piuttosto profondi e freschi, al di sotto della fascia subalpina. Le foglie e gli steli teneri si possono consumare come verdure, ma in modica quantità. In pasticceria i piccioli e i germogli erano usati per preparare canditi e dalla radice si ricavava un colorante giallo. La pianta ha diverse proprietà medicinali ma contiene furocumarine che possono scatenare reazioni fotoallergiche. Il nome generico deriva dal latino medioevale 'herba angelica', attribuito alla pianta per la credenza che proteggesse dal diavolo e curasse tutte le malattie; il nome specifico, dal latino 'sylva' (selva), allude all'habitat boschivo. Forma biologica: emicriptofita scaposa. Periodo di fioritura: giugno-agosto.

Nome italiano: Angelica (Toscana), Angelica acquatica (Sicilia), Angelica dei boschi (Italia), Angelica selvatica (Italia), Angelica silvestre (Italia), Bracalà (Campania), Bragosse (Lombardia, Brescia), Canoce (Lombardia, Brescia), Canoti (Veneto, Verona), Erba angelica (Toscana), Finocchione (Abruzzi, Larino), Giaccaria (Piemonte), Imperatoria (Sicilia, Etna), Lucanta (Piemonte), Zaccaria (Piemonte).