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Acer campestre L.
Origine:
l'acero campestre è una specie europeo-asiatica occidentale
presente in tutta Italia (in Sardegna come avventizia) sino alla fascia
montana inferiore. Cresce in boschi misti di latifoglie decidue,
soprattutto ai loro margini, a volte nelle siepi. Predilige suoli calcarei,
ma ha un'ampia valenza ecologica.
Usi e curiosità:
. resiste
all’inquinamento ed alla siccità e sopporta le potature. Pianta molto
rustica impiegata per siepi, molto decorativa soprattutto in autunno. Il
legno, duro, compatto e omogeneo si presta alla costruzione di attrezzi
agricoli, piccoli oggetti ed è un buon combustibile. Può vivere 150-200
anni.
Descrizione:
albero caducifoglio di piccola taglia, raramente alto
fino a 15-16 m; molto ramificato e a tronco spesso contorto, con
chioma larga e rotondeggiante; scorza prima verde-bruna e liscia, poi
bruno-giallastra, divisa in placche verticali. Foglie opposte, lungamente
picciolate, a lamina leggermente coriacea, palmato-lobata, di 5-8 x 6-10
cm, con (3-)5 lobi ad apice ottuso; pagina inferiore chiara e spesso un
po' pubescente. Fiori riuniti in corimbi eretti. Il frutto è una disamara ad
ali opposte, perpendicolari al peduncolo.
Etimologia:
il nome generico
deriva dal latino ‘acer’, ‘aguzzo’, in quanto il legno, molto compatto ed
elastico era usato per la fabbricazione di lance. Il nome specifico allude
al fatto che la pianta è un importante costituente delle siepi che
delimitano i campi.
Parchi:
Basilisco.
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Foglie in media più lunghe di 10 cm
Acer platanoides L.
Origine:
l’acero riccio è un albero europeo presente allo stato
spontaneo in tutta Italia salvo che in Puglia e Sardegna, con optimum
nelle fasce collinare e montana inferiore. Cresce nei boschi, soprattutto
in quelli di forra, su suoli argillosi profondi, umiferi e molto freschi.
Usi e curiosità:
il legno, molto duro e pesante, è utilizzato per la
fabbricazione di mobili e per lavori al tornio. La pianta può raggiungere
i 500 anni. Il cultivar ‘Crimson King’, dal fogliame arrossato, è uno dei
più noti e utilizzati a scopo ornamentale.
Descrizione:
albero
caducifoglio alto fino a 30 m con tronco dritto e slanciato con scorza
grigio-cenerina fessurantesi longitudinalmente e chioma arrotondata.
Foglie opposte, lungamente spicciolate, con lamina palmato-lobata a 5
lobi e denti acutissimi, spesso aristati e lunghi fino a 1 cm, separati da
insenature a semicerchio, di colore rossastro in questo cultivar. Fiori
giallognoli, bisessuali o unisessuali, riuniti in infiorescenze
corimbiformi che compaiono prima delle foglie. Frutto a disamara (due
frutti accoppiati sullo stesso peduncolo), con ali divergenti ad angolo
ottuso o piatto.
Etimologia:
il nome generico deriva dal latino ‘acer’,
‘aguzzo’, in quanto il legno, molto compatto ed elastico era usato per la
fabbricazione di lance. Il nome specifico allude alla somiglianza delle
foglie con quelle del platano.
Parchi:
Bologna.
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Fiori e frutti disposti in racemi più lunghi che larghi
Acer pseudoplatanus L.
Origine:
l'acero di monte è un albero europeo-asiatico occidentale
presente allo stato spontaneo in tutta Italia (in Sardegna come
avventizio) dalla fascia submediterranea a quella montana. Cresce in
boschi freschi - soprattutto di forra - con tigli, frassino maggiore e
faggio.
Usi e curiosità:
albero molto utilizzato a scopo ornamentale. Il
legno è adatto per la fabbricazione di mobili, per lavori di tornitura, per
costruire violini e altri strumenti musicali. La pianta ha vita media
superiore ai 2-3 secoli, ma si conoscono esemplari che superano i 500-
600 anni.
Descrizione:
albero caducifoglio alto fino a 30-35 m, con
tronco robusto, colonnare e chioma espansa e rotondeggiante; la scorza,
liscia nello stadio giovanile, da adulta si fessura formando placche più o
meno simili a quelle del platano, con colorazione dal grigio al bruno
rossastro. Foglie opposte, lungamente picciolate, con lamina palmato-