Page 20 - Belluno

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lobata di 14-22 x 12-16 cm, a 5 lobi ovali con incisioni tra i lobi lunghe
1/2-2/3 della nervatura centrale; margine dentato. Fiori riuniti in racemi
allungati, penduli, lunghi fino a 15-20 cm. Il frutto è una disamara (due
frutti accoppiati sullo stesso peduncolo), con ali divergenti di circa 90
gradi, ristrette alla base e dilatate all’apice.
Etimologia:
il nome
generico deriva dal latino ‘acer’, ‘aguzzo’, in quanto il legno, molto
compatto ed elastico era usato per la fabbricazione di lance; il nome
specifico allude alla somiglianza delle foglie con quelle del platano.
Parchi:
Arcobaleno, Bologna.
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Fiori e frutti disposti in ombrelle
Acer saccharinum L.
Origine:
specie importata dall’America Nord orientale.
Usi e
curiosità:
si è diffusa velocemente come pianta ornamentale grazie al
rapido accrescimento e all’apprezzato colore argenteo della pagina
inferiore delle foglie. Nei luoghi d’origine dalla linfa si ricava il
cosiddetto sciroppo d’acero. Può vivere 100-150 anni.
Descrizione:
albero alto sino a 40 m, con foglie decidue, opposte, palmato-lobate, di
8-15 cm, con pagina inferiore tormentoso-argentata e piccioli molto
lunghi (per cui anche una lieve brezza espone la faccia inferiore delle
foglie argentata). È una pianta monoica con fiori sia unisessuali che
ermafroditi, riuniti in corimbi rosso-verdastri. I frutti, pendenti, sono
chiamati disamare ed hanno due ali divergenti.
Etimologia:
il nome
generico deriva dal latino ‘acer’, ‘aguzzo’, in quanto il legno di alcune
specie europee, molto compatto ed elastico era usato per la
fabbricazione di lance. Il nome generico allude alla linfa zuccherina.
Parchi:
Arcobaleno, Bologna.
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Foglie con odore di rosmarino
Rosmarinus officinalis L.
Origine:
il rosmarino è un tipico arbusto delle garighe mediterranee su
substrati calcarei, presente allo stato spontaneo in tutta l’Italia
mediterranea e coltivato ampiamente altrove.
Usi e curiosità:
coltivato
sin da tempi antichissimi, viene oggi utilizzato come pianta aromatica
in cucina, come pianta ornamentale, come pianta medicinale (foglie e
olio essenziale); i fiori sono particolarmente melliferi. Da foglie e fiori
si ottengono un olio essenziale ed estratti utilizzati in profumeria e
cosmesi, in liquoreria e in farmacia.
Descrizione:
arbusto alto 0,5-3 m,
con foglie lineari-lanceolate, persistenti, coriacee, opposte, lunghe 2-3
cm e larghe 2-3 mm, verdi scure di sopra, bianco-pelose di sotto, a
margine intero e revoluto. I fiori, disposti in verticillastri all’ascella
delle foglie, sono ermafroditi, a simmetria bilaterale, con corolla
bilabiata di colore azzurro (raramente bianco), 2 stami fertili più lunghi
della corolla ed uno stimma bifido. I frutti sono 4 nucule oblunghe
disposte a croce (tetrachenio).
Etimologia:
il nome generico ha
etimologia molto incerta, secondo alcuni deriva da ‘rhops’, ‘arbusto’ e
‘myrinos’, ‘aromatico’, col significato complessivo di ‘arbusto
aromatico’. Il nome specifico, ‘officinalis’ (medicinale) allude alle
proprietà medicamentose della pianta.
Parchi:
Basilisco.
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Foglie quasi inodori
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Foglie verdi di sopra, bianco-pelose di sotto
Viburnum lantana L.