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Origine:
specie dell’Europa centro-meridionale, Africa nord-
occidentale e Asia occidentale, cresce in tutta Europa ad eccezione
delle regioni più settentrionali.
Usi e curiosità:
è una pianta coltivata a
scopo ornamentale, anche se predilige luoghi in pieno sole. A volte è
utilizzata per formare siepi miste. I frutti sono leggermente tossici. Può
vivere 30-50 anni.
Descrizione:
arbusto caducifoglio alto 1-3 m con
rami giovani pubescenti. Foglie opposte, lunghe 6-12 cm e larghe 4-6
cm, con lamina ovale-lanceolata o ellittica, cuoiose, ottuse, dentellate,
verdi scure ed increspate di sopra, ruvide e con tomento bianco-grigio
di sotto. Fiori bianchi, più o meno arrossati nel boccio, ermafroditi,
profumati, riuniti in densi corimbi. Il frutto è una drupa ovoide,
appiattita lateralmente, nero-lucida a maturità, larga 5-9 mm.
Etimologia:
il nome generico deriva dal latino ‘viere’ che significa
‘intrecciare’, alludendo alla flessibilità dei rami, utilizzati un tempo per
costruire ceste. Il nome specifico allude alla somiglianza delle foglie
con quelle di un arbusto tropicale con lo stesso nome.
Parchi:
Basilisco.
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Foglie verdi su entrambe le facce
43
43
Margine delle foglie dentato
44
43
Margine delle foglie intero
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44
Foglie sempreverdi, più larghe sotto la metà
Abelia spp.
Origine:
il genere comprende 20-30 specie originarie dell’Asia
sudorientale e dell’America Centrale.
Usi e curiosità:
pianta ad uso
esclusivamente ornamentale; ne esistono numerosissimi ibridi e
cultivar: uno dei più frequenti è Abelia x grandiflora, che deriva
dall’ibridazione di A. chinensis ed A. uniflora, entrambe di origine
cinese.
Descrizione:
arbusti alti fino a 2-4 m. Foglie quasi sempre
persistenti, opposte o raramente disposte in verticilli, ovato-acute,
dentate (raramente a margine intero), verdi. I fiori, bianchi, rossi o
porpora a seconda della varietà, sono disposti all’ascella delle foglie ed
hanno un numero variabile di sepali, corolla campanulata a tubo
cilindrico e 4 lobi divergenti, 4 stami (2 più lunghi, 2 più brevi) ed uno
stilo più lungo degli stami terminante in uno stimma capitato. Il frutto è
un achenio sormontato dai resti del calice.
Etimologia:
il nome
generico è dedicato a Clark Abel (1780-1826), medico in India ed
ambasciatore inglese in Cina, che intendeva introdurla per primo in
Europa; le sue piante però andarono perdute in un naufragio, e la specie
venne introdotta per la prima volta in Inghilterra nel 1844.
Parchi:
Arcobaleno.
44
Foglie decidue, più larghe al centro o al di sopra del
centro
45
45
Picciolo delle foglie (in media) più lungo di 1 cm. Fiori gialli, prodotti prima delle
foglie
Forsythia x intermedia Zab.
Origine:
il genere comprende circa 11 specie, quasi tutte originarie
dell’Asia sudorientale (una specie è presente anche in Europa
sudorientale). La Forsizia più diffusa a scopo ornamentale è un ibrido
ottenuto in Germania nel 1885 tra Forsythia suspensa (Thunb.) Vahl. e
F. viridissima Lindl., due arbusti originari della Cina e Giappone; è
presente in Italia dal 1915.
Usi e curiosità:
ha una splendida fioritura di
colore giallo che l’ha resa una delle specie arbustive più ricercate ad
uso ornamentale; ne esistono numerosi cultivar. È in grado di crescere
su suoli molto diversi e resiste bene ad insetti nocivi e
all’inquinamento.
Descrizione:
arbusto cespuglioso alto 2-3 m, con
rami a midollo cavo o lamellato. Ha foglie caduche, opposte, ovali o
ovato-allungate, acuminate e seghettate, lunghe 7-10 cm, che